(Roberta P.) – Fame nel mondo? Malattie incurabile? Ricerca? Politica? Politici? Scoperta una nuova forma di vita extraterrestre?
Assolutamente nulla del genere, ciò che ha creato tanto scalpore, non solo, negli italiani è l’arrivo dell’iPhone 6 sul mercato.
Supermercati e grandi centri commerciali affollati: code chilometriche già dalla sera prima per aggiudicarsi il nuovissimo modello della “mela morsicata” e ovviamente l’Apple Store di Lonato del Garda (l’unico del nord-est) non ha fatto eccezione.
In effetti non c’è da stupirsi, in fin dei conti mettersi in coda per un cellulare, è ormai un classico ad ogni vigilia di uscita di un nuovo modello dell’iPhone.
Roma e Milano le città dove ciò ha suscitato più scalpore; scalpore dovuto anche e soprattutto alle azione goliardiche di un gruppo di contestatori che ha deciso di esprimere il proprio dissenso verso tutto ciò lanciando uova e farina contro le persone in coda.
Un’azione che pur non essendo delle migliori ci deve far riflettere.
Sono ormai anni che i telegiornali e i politici (un po’ chiunque) parlano di crisi finanziaria. Poco lavoro, tanta disoccupazione; pochi soldi in circolo, tanta rabbia e ansia per come arrivare a fine mese; andando a fare la spesa si cerca sempre di risparmiare qualcosa, magari preferendo prodotti buoni ma non di marca.
Tutti, nessuno escluso, si lamentano che hanno portafoglio e tasche vuote.
Sorge spontanea una, anzi, la domanda: i 729,99€ o addirittura 1,059€ per il nuovo ed esclusivo modello di iPhone dove si trovano?
Precisando che: ognuno è libero di spendere ciò che guadagna come meglio crede e che non siamo qui a fare i conti in tasca a nessuno, è possibile trovare persone che si piangono addosso per farsi i selfie per la strada con in mano il nuovo iPhone?
A tutto c’è un limite, direttamente dalla capitale la notizia che una signora (precisamente la prima acquirente) ha preso un permesso dal lavoro per poter essere lì, davanti a tutti ad aspettare di strisciare la carta: il colmo se si pensa alla disoccupazione italiana in continuo aumento.
Magari se si avesse il buon senso di non seguire così tanto le mode, di non voler essere sempre in prima fila per accaparrarsi il nuovo modello di Smartphone o Jimmy Choo, saremmo tutti più rilassati e con meno acqua alla gola.
Le file, anche chilometriche, andrebbero fatte per questioni più “serie” che possono essere appuntamenti dal medico di base, alla cassa del supermercato per pagare la spesa familiar, per donare il sangue o semplicemente per entrare in autostrada i giorni a bollino rosso.
A tutti coloro che invece hanno deciso di festeggiare, svuotando la loro busta paga, con il nuovo melafonino chiediamo una cortesia: fateci sapere se è vero che si piega, grazie.