Sembra strano, ma le cose più improbabili succedono a Brescia sempre nei periodi meno popolati, in quei giorni nei quali tutto, o quasi, potrebbe passare inosservato. Questa volta tocca al famoso Termovalorizzatore di via Ziziola far parlare di se.
I fatti risalgono al mercoledì della scorsa settimana, quando, sembra a causa di un guasto, inia a fuoriuscire dal camino un denso fumo nero per oltre un’ora. L’evento non passa inosservato e nei giorni successivi da più parti ci si interroga su che cosa fosse realmente fuoriuscito dal camino e le sue ripercussioni sull’ambiente circostante oltre che sulla salute dei bresciani.
Si apprenderà che l’impianto “termovalorizzante” (?) avrebbe liberato nell´aria sostanze inquinati come il monossido di carbonio, l´ossido di azoto, l´ammoniaca in quantità superiori al consueto. Peccato che alla comunità cittadini sarebbe però interessato conoscere il dato relativo a diossina e pcb ed è per questo che in molti lamentano il silenzio con cui si sono trovati a fare i conti sul sito internet della A2A che gestisce l’impianto. Nessuna informazione sull’accaduto.
La rabbia delle opposizioni si tramuterà in interrogazioni a cui seguiranno le solite tradizionali rassicurazioni sul fatto che l’incidente non si ripeterà più. Noi ci chiediamo: ma non sarebbe il caso di mostrare più trasparenza nei confronti dei cittadini di Brescia? Non sarebbe il caso di fornire risposte concrete ed iniziative coerenti e funzionali sul piano della sicurezza?
Se nonostante i sistemi di sicurezza presenti questo incidente si è comunque verificato, forse questi sistemi non sono poi così sicuri o perlomeno non sono in grado di fornire quel gradi di sicurezza che un impianto di tale portata, a poche decine di metri dal centro abitato, dovrebbe invece avere.
Secondo Francesco Patitucci (IDV) “Sono incidenti che non possono e non devono accadere in una azienda a due passi dalla Città. Esprimo inoltre tutto il mio rammarico per la mancanza di informazioni chiare su quanto sia realmente avvenuto in termini di ricaduta sull’ambiente e continuo a criticare fortemente l’uso intensivo delle linee dell’inceneritore che, a conti fatti, brucia molti più rifiuti di quanto la Città sia in grado di produrre, lasciando intendere, una volta di più, di come la spiacevole tendenza sembri essere quella di trasformare questa Città nella pattumiera della Lombardia autorizzando una discarica dopo l’altra e bruciando enormi quantità di rifiuti provenienti da chissà dove“.