Mercoledì 13 Novembre alle ore 20.30 il Piccolo Teatro Libero di Sanpolino ospiterà una importante Assemblea intitolata “Nuove visioni per Sanpolino”. Saranno presenti l’Assessore Muchetti, la Sindaca Castelletti, l’Assessore Alessandra Cantoni e l’Assessora Tiboni.
In realtà, queste visioni, sembrano non essere del tutto nuove ed anzi ampiamente contestate da tempo dai residenti nel quartiere (Qui e Qui 2 articoli su ElivebresciaTV in merito alla vicenda) e dallo stesso CDQ precedente.
Il CDQ recentemente eletto ha affrontato la questione fin dalla prima seduta successiva all’insediamento ed anche questa volta i dubbi e gli elementi di contestazione non sono mancati.
Già nella seduta del 29 agosto scorso, il CDQ di Sanpolino ha richiesto una Assemblea pubblica per avere informazioni e chiarimenti su una edificazione che sembrerebbe portare più disagi che benefici al quartiere che attende da anni risposte concrete in termini di sicurezza, vivibilità e servizi.
Ma andiamo con ordine e facciamo chiarezza su alcuni punti: anzitutto, cos’è l’Housing Sociale a cui vengono associate le 3 nuove palazzine da 5 piani?
I riferimenti normativi a cui si allaccia questo concetto sono il DL del 25 giugno 2008 e il DM 22 aprile 2008, che fa riferimento esplicito all’alloggio sociale. L’alloggio sociale viene gestito come se si trattasse di un affitto, in quanto le case vengono affittate con un consueto contratto di locazione, di solito stabilito in 4 anni più 4, distinguendosi dall’edilizia popolare (ERP) in quanto mentre quest’ultima assegna le case a quei cittadini che risultano avere un reddito molto basso, il social housing prende in considerazione altri requisiti tra i quali l’ISEE della persona o del nucleo familiare. Di solito si considerano potenziali destinatari soggetti con un reddito superiore ai 15.000 euro l’anno ma non abbastanza alto da potersi permettere abitazioni in affitto a prezzi di mercato. Questo tipo di edilizia dovrebbe consentire la locazione di un immobile ad un canone non superiore al 30% dello stipendio percepito.
Può essere previsto anche un futuro acquisto a prezzo calmierato dell’immobile anche tramite affitto e patto di futura vendita (Fonte: Sito Internet Regione Lombardia).
Queste le informazioni sul concetto di Housing Sociale, ma le perplessità dei cittadini vanno oltre le modalità di assegnazione degli alloggi e spaziano dal consumo di suolo alla gestione della sorveglianza e sicurezza del territorio con condizioni che potrebbero peggiorare con l’aumento della popolazione mentre niente di incoraggiante avviene su questo fronte.
Alcune riflessioni su questo punto possono aiutare a comprendere le preoccupazioni dei residenti in termini di sicurezza.
Il parcheggio sotto la metropolitana di fronte agli ex uffici anagrafe è ormai da anni stabilmente occupato da innumerevoli camper parcheggiati in maniera invasiva sulla adiacente pista ciclabile e pedonale con pericolose sporgenze metalliche ad altezza uomo. Il CDQ ha più volte suggerito di installare degli archi limitanti in altezza per evitare lo stazionamento permanente di tali mezzi ma al momento nulla è stato fatto: eppure non sembra una richiesta difficile da evadere.
In via Lusetti sono anni che i residenti lamentano il parcheggio selvaggio a qualsiasi ora del giorno con veicoli parcheggiati sui marciapiedi, con parziale invasione di una corsia di marcia e distruzione degli alberelli a lato corsia oltre alla continua sosta di mezzi più o meno voluminosi per le consegne nel retro dei locali spesso impedendo ai residenti l’ingresso nei loro garage. Anche in questo caso si è chiesto più volte almeno il posizionamento di più cartelli di divieto di sosta, la delimitazione orizzontale dei marciapiedi e maggiori interventi di controllo e sanzione: a tutt’oggi il problema rimane irrisolto. Poi ci sarebbero zone da controllare, il cantiere infinito alla stazione della metropolitana e altre amenità varie.
Sono piccoli esempi che fanno riflettere: ma se non si riescono a far spostare i camper, mettere due divieti di sosta e concludere un cantiere, come si pensa di far fronte a maggiori esigenze derivanti dall’incremento abitativo previsto?
Per adesso ci fermiamo qui, ma torneremo sull’argomento.