E’ dalle pagine del quotidiano “Il giornale di Brescia” che il Gruppo Faustini (di cui fa parte la Profacta) fa sentire la sua voce. Nell’articolo pubblicato ieri a pagina 18, l’amministratore delegato del gruppo, Tommaso Brognoli, afferma che fino ad ora è stato perso circa un milione di Euro nell’attesa dell’esito del ricorso al TAR presentato dai comitati di cittadini.
Si dice dispiaciuto cel fatto che adesso, che la sospensiva dei lavori è stata revocata, si debba andare al Consiglio di Stato. Dimentica forse, l’amministratore delegato, che il ricorso non è stato respinto per la non sussistenza delle motivazioni alla base del ricorso dei comitati, ma per un piccolo cavillo burocratico che ha fatto si che il TAR non entrasse nel merito del contenuto per poter valutare se la realizzazione della discarica di via Brocchi fosse o no nociva per la salute dei cittadini che vi abitano a poche centinaia di metri.
“Se veramente si voleva agire con assoluta trasparenza ” ci dice il sig. Giuseppe , residente a Sanpolino, “sarebbe bastato che la Profacta avesse rinunciato ad avvalersi del cavillo burocratico facendo pronunciare il TAR di Brescia sulla pericolosità o no dell’impianto. ” Ed ancora: “ In questo modo i cittadini non sono tranquilli perchè il TAR non ha detto che la discarica non è pericolosa. Ha solo detto che la lettera del CodiSa è arrivata in ritardo. Quindi un altro ricorso era il minimo che potessero aspettarsi. ”
In Lombardia ci sono 3 milioni di metri cubi di cemento amianto da smaltire di cui quasi 450 mila entro il famoso 2015, ma le stime parlano comunque di cifre ben superiori.
E intanto su San Polo incombe un’altra incognita: quel piccolo “capriccio” della Lega Nord che vorrebbe abbattere le torri Tintoretto e Cimabue che, realizzate negli anni 70, hanno sicuramente, nella loro struttura, importanti quantità di cemento-amianto, materiale edilizio largamente utilizzato in quegli anni.
Ed allora è ovvio che il loro abbattimento per “esplosione controllata” solleverebbe una notevole quantità di polvere che sarebbe difficile non far respirare ai cittadini insieme alle altre polveri che si disperderebbero nell’aria circostante per tutto il tempo he il sedime dovesse rimanere in superficie in attesa della sua rimozione.
Preparate i fazzoletti, perchè sembra proprio che per i nostri amministratori la salute dei cittadini della zona EST della città non sia proprio una priorità…….!