Riprendiamo dai commenti agli articoli da noi pubblicati, quello del Presidente della Canottieri Brescia in relazione al nostro articolo dal titolo “Correte a comprarvi una canoa…”
“Sono il presidente della Canottieri Brescia, associazione sportiva dilettantistica di fresca nascita, e come si evince dal nome, una società sportiva dedita alle attività remiere. Ho letto con molta sorpresa e stupore l’articolo “ correte a comprare una canoa” dove si commenta in modo molto ironico il dragon boat.
Voglio premettere che, come l’autore dell’articolo, anche il sottoscritto abita a S. Polo, e che è un’ambientalista convinto.
Detto ciò volevo fare alcune precisazioni: 1) La nostra associazione si allena regolarmente, senza apportare danni o inquinare, nel laghetto di via Fusera; 2) All’inizio della nostra attività abbiamo chiesto al comune di Brescia nella persona dell’assessore Bianchini l’aiuto per disporre di un lago per allenarci, risposta: non possiamo fare nulla se non in attesa della cittadella dello sport, a questo punto senza nessun sponsor politico ci siamo accordati con la Nuova Beton per l’uso del suddetto lago.
Questo per chiarire che da parte della Canottieri Brescia, non c’è nessuna pressione sul comune per ottenere posti nella progettata cittadella dello sport.
Inoltre prima di irridere ed ironizzare su qualcosa che non si conosce, sarebbe il caso di interpellare chi questo sport (ecologico per antonomasia) lo pratica da anni. Oppure si preferisce che i propri figli invece di pagaiare nella natura a bordo di canoe e kayak ( o al ritmo di un tamburo su un dragonboat) siano attaccati al pc oppure alla play?
Con tutto il rispetto, io ai miei figli consiglierei di andare in canoa. Volevo dare qualche numero, giusto per rendere l’idea a chi è ignorante in materia: le società che in Italia praticano il dragon boat sono circa 150, di cui nel solo trentino (regione tra le più ecologiche e virtuose d’Italia) 25; la Canottieri Ticino di Pavia,gloriosa società di canottaggio ha ben due squadre e fornisce alla nazionale italiana circa il 40% dell’equipaggio, altre realtà a livello nazionale le troviamo nel Lazio a Castelgandolfo ed in Sicilia, per non parlare di Firenze e Venezia, dove esistono delle squadre tutte al femminile e squadre di donne operate di tumore al seno le famose Pynk Lady (infatti studi medici, hanno scoperto che questa pratica sportiva è ideale per il recupero psicofisico di queste donne. La federazione dragon boat conta attualmente circa 8.000 iscritti. Le gare che i svolgono sia su fiumi che sui laghi sono molto seguite (non certamente dagli abitanti di S. Polo seduti comodamente in poltrona a giocare alla playstation); una delle gare più belle alla quale il sottoscritto ha partecipato, è stata la gara nazionale per dipendenti universitari svoltasi a Venezia.
Per rendere l’idea dell’importanza e spettacolarità di questo sport, il sindaco di Venezia nell’ottobre 2009 ha chiuso il Canal Grande – dal Ponte del Rialto sino a Cà Foscari – per permettere le finali di Dragonboat.
Oppure le finali nazionali di Firenze, tenutesi sull’Arno tra gli Uffizi e Ponte Vecchio a settembre 2010. Non voglio dilungarmi oltre, ringrazio per lo spazio concessomi e augurandomi che in futuro non si usi un mezzo importante come Sanpolinolive per irridere e denigrare associazioni e sport di cui non si conosce la valenza. Per qualsiasi chiarimenti, e se si vuol vedere o provare il dragon boat, siamo a completa disposizione di tutta la cittadinanza.
Cordiali saluti Curcio Michele Presidente della Canottieri Brescia”
Prendiamo atto e facciamo i complimenti ed i nostri migliori auguri al Presidente Curcio affinchè lo sport possa presto diffondersi fra i giovani che saremo sicuramente contenti di vedere impegnati nelle attività sportive.
Tutto questo per chiarire che l’articolo da lui preso in esame non era assolutamente diretto ad entrare nei meriti o meno di questa pratica sportiva.
L’articolo, egregio Presidente Curcio, prende lo spunto dalla citazione dell’Assessore Bianchini, per criticare le scelte di questa amministrazione nel trincerarsi dietro presunte esigenze del mondo dello sport, per giustificare una edificazione di enorme portata all’interno del territorio del Parco delle Cave.
In questo articolo, del quale mi permetto di consigliare una approfondita rilettura, abbiamo semplicemente rilevato il fatto che, probabilmente, vista anche la reazione perplessa del pubblico in sala rispetto alle affermazioni di Bianchini, questa tipologia di sport non fosse poi così conosciuta. All’interno dello stesso non si è mai minimamente accennato ad alcuna pressione di sorta sull’amministrazione comunale da parte della Canottieri Brescia (e come avrei potuto visto che ne ignoravo anche l’esistenza?), nè ci siamo mai sognati di irridere un bel nulla per la semplice ragione che l’argomento dell’articolo non era il dragon boat, ma la Cittadella dello Sport.
Comprendo benissimo che spesso è difficile tenere separati il piano personale e quello politico ma spero che non si voglia mettere in discussione il fatto che l’esigenza di avere uno spazio per la pratica del canottaggio possa essere ritenuto un valido presupposto per condividere una scelta politica che concentrerebbe in un’unica zona della città anche impianti sportivi di cui, ad oggi, molti cittadini sono ben felici di liberarsi (lo stadio!).
Colgo una nota di risentimento personale nei confronti degli abitanti di San Polo quando lei dice (irridendoli?) che non seguono le gare di Dragon Boat perchè preferiscono rimanere comodamente seduti in poltrona a giocare alla Playstation e mi dispiace che il suo giudizio nei confronti dei suoi concittadini sia tanto severo.
Per il resto tengo a (ri)chiarire che non è mai stata mia intenzione, tramite sanpolinolive, irridere o denigrare alcunchè visto che, fino al 27 Maggio del 2011, ignoravo l’esistenza del Dragon Boat e, fino a questa sera, ignoravo l’esistenza anche della sua Canottieri Brescia alla quale faccio comunque i miei auguri per un futuro pieno di soddisfazioni.
Giuseppe Faraone
Editore e Webmaster
SanpolinoLive.it