(Roberta P.) – Di che colore è la neve?
Semplice! Appena fiocca e attacca a terra è di un bianco splendente, candido, puro. Un bianco che cancella i colori rendendo tutto magico e fiabesco ma, poi quando rimane a terra ferma cambia colore: diventa grigia, marroncina, diventa sporca.
Sporca come l’aria che respiriamo.
Sporca a causa delle polveri sottili, dello smog, dei camini delle case dei bresciani.
Argomento, quello dell’aria inquinata della nostra città, del quale si parla, si discute e si propongono soluzioni da anni.
Dal 2005/06 quando sono iniziati i primi studi sull’inquinamento dell’aria a Brescia sono iniziate le battaglie di ambientalisti, cittadini per far fronte alla situazione degenere.
Nel 2007 alcuni Comitati della provincia, organizzavano il convegno “Brescia: industria, qualità dell’ambiente e salute. Contraddizione e prospettive” convegno nel quale si dimostrava come le emissioni dell’industria di Brescia e provincia fossero i protagonisti del 50% dell’inquinamento dell’aria.
Nel 2008: dopo l’allontanamento del Direttore responsabile della paralisi dell’attività, con la nuova direzione si discuteva della riapertura (urgente) della centralina per le PM10 soppressa senza spiegazioni nella zona sud-est di BS (zona più inquinata che comprende AlfaAcciai, Inceneritore Asm, Ecoservizi).
Nel 2009 i comitati degli “Ambientalisti indipendenti” diffidavano le autorità dall’autorizzare la nuova megacentrale Asm prevista per la nostra città; sempre in questo anno incontravano il “nuovo” direttore dell’Arpa per riproporre i problemi, ancora, irrisolti. Il 2009 è l’anno dei record per la nostra Brescia per il livello d’inquinamento nel quale fa capolino anche l’ozono.
Nel 2010 veniva presentato un Esposto-Denuncia alla Magistratura per il rispetto del limite dei 35 giorni delle PM10: limite superato di 100 giorni.
Nel 2011 eravamo noi, cittadini di San Polo, ad essere i protagonisti: veniva infatti pubblicata un’indagine dell’Arpa di BS sulle diossine a San Polo. Da questa indagine si viene a conoscenza delle sostanze presenti sulle nostre teste: PCB, DDT, Clordano….
Tra diffide, studi, analisi, articoli e proteste arriviamo al 2014 quando l’università di Brescia compie uno studio su bambini residenti in città e quindi esposti continuamente allo smog, il responso? Possibilità di modifiche al DNA che potrebbe portare in età adulta ad un elevato rischio di tumore.
Oggi? Ad ora, l’inquinamento dell’aria che respiriamo ogni giorno rimane fuori controllo. Brescia è sempre al top e porta a casa primati, negativi che la portano ad essere soprannominata “Camera a gas” “la città Grigia”.
Ci sono stati momenti in cui abbiamo visto la luce, periodi in cui le percentuali di PM10 e sostanze nocive sono calate dandoci un po’ di sollievo ma,non bastano per diventare la città “più verde” del vecchio continente.
I dati sono sconfortanti ma, non possiamo puntare sempre il dito contro le Acciaierie, gli inceneritori e le fabbriche della città. Infatti, almeno, il 50% dell’inquinamento lo produce il cittadino: Come?
Prendendo l’auto per 100m di strada, tenendo accesi i caminetti (più che per necessità per piacere personale visto che Brescia viene riscaldata dal teleriscaldamento che ha consentito a Brescia di raggiungere con largo margine gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2), il non differenziare i rifiuti e tutti quei piccoli vizi quotidiani ai quali ormai tutti siamo abituati.
Potremmo prendere esempio dalla Francia la quale con la nuova legge anti-inquinamento vieta l’utilizzo di caminetti a legna perché come ci spiega la Direzione regionale dell’ambiente e dell’energia (Driee) “E’ una questione sanitaria centrale. Il riscaldamento a legna contribuisce fino al 23% delle emissioni totali di polveri fini nella regione di Parigi. Cioè tanto quanto gli scarichi dei veicoli a motore”.
Una speranza viene dalla nuova amministrazione Del Bono che si è impegnata in progetti, presenti e futuri, per realizzare una città ecosostenibile che porteranno Brescia ad una “Svolta verde”.
Ecco alcuni progetti in via di attuazione.
L’azzeramento del Cromo nell’acqua di tutta la città; il risparmio energetico: Brescia infatti sarà una delle poche città Europee ad essere interamente illuminata da luci Led di ultima generazione riducendo così il consumo energetico del 38%; raccolta dei rifiuti “combinata”, differenziare permetterà di sfruttare i rifiuti i quali diventeranno una ricchezza da sfruttare e non solo un bene da incenerire.
Ed è proprio sui rifiuti che si lavora adesso. L’amministrazione, infatti, vuole mettere un freno all’importazione dei rifiuti da altre regioni, ciò unito alla raccolta differenziata permetterà di spegnere uno dei tre forni dell’A2A diminuendo gli impatti ambientali.
C’è sicuramente ancora molto lavoro da fare ma, con questi progetti, sembriamo essere sulla buona strada per farla diventare più “Green”.