Come rimanere impassibili davanti alle dichiarazioni del leghista Borghezio che da Bruxelles intervenendo alla trasmissione Omnibus affermava testualmente “Il destìno, ìl vento della storìa portera’ a due Italìe. Il Belgìo docet. Il Belgìo non e’ lontano. Le esìgenze della storìa e dell’economìa ìmporranno due nazìonì. Glì ìtalìanì saranno ì nostrì mìglìorì vìcìnì dì casa.”
Borghezio è addirittura un Europarlamentare (italiano), pagato dallo Stato (italiano) di cui però non sembra sentirsi partecipe. Lo rileviamo con grande tristezza specialmente se poniamo il suo intervento in relazioni con gli eventi legati alla Lega Nord proprio in questo periodo di festeggiamenti per l’Unità d’Italia.
Quello spirito secessionista che sembrava ormai sepolto da una più morbida scelta federalista sembra invece tornare a galla proprio adesso che, grazie alla turbolenta situazione politica italiana, i leghisti sembravano avere raggiunto il loro traguardo con l’approvazione del federalismo dei comuni.
Evidentemente non si voleva a tutti i costi che l’Italia si sentisse riunita sotto il simbolo di una bandiera tricolore ed allora, nulla potendo contro la volontà della stragrande maggioranza degli italiani, hanno reagito con scelte opinabili e platealmente (lasciatecelo dire….) assolutamente fuori luogo tanto più se portate avanti da gente che opera e lavora all’interno delle istituzioni di quello stesso Stato che contesta.
E allora accade che i leghisti invece di assistere alle celebrazioni del 150° in aula con il Presidente Napolitano (il 17 Marzo) preferiscono rimanere a casa per fare i baby sitter ai propri figli visto che, per colpa del Governo (di cui fanno parte!) le scuole sono chiuse. Poverini tutti gli altri deputati i quali, in base a questo punto di vista, sarebbero tutti dei genitori snaturati!
E in Lombardia? All’apertura dei lavori del Consiglio Regionale, che per tutto l’anno si apriranno al suono dell’Inno di Mameli, i leghisti preferiscono andare al bar “saltando” anche il minuto di raccoglimento per le vittime del territorio in Giappone.
In Città è sempre la stessa storia, con il capogruppo della Lega Nord Gallizioli che in una intervista a Teletutto (trovate il filmato due o tre articoli più in basso) afferma che sempre più persone si identificano con uno Stato che non è quello italiano, ma pensa sia la “nazione padana”.
E che dire poi del presunto animo “secessionista” del leghista Bianchini che approda nelle pagine del Giornale di Brescia mentre dalle colonne del Bresciaoggi gli fa eco il nostro Presidente (ndr. della Circoscrizione EST), Enio Garzetti, che afferma di condividere nella sua totalità (nazione padana compresa…..) le affermazioni del capogruppo in Loggia?
Posto tutto questo, quale immagine regalano al mondo che ci guarda i nostri amici leghisti? Cosa penserà mai dell’Italia una nazione estera che assiste a questo spettacolo mentre la gente perde il lavoro in uno dei periodi di crisi più duri della storia recente?
Posto che al livello nazionale la Lega Nord ha circa il 9% dei voti (ed a Brescia circa il 15%) e tenuto conto che per i leghisti gli italiani sono considerati “vicini di casa”, viene spontaneo da chiedersi: possibile che non ci siano ITALIANI in grado di governare questa nazione al punto che dobbiamo farci governare dai nostri vicini?
Coraggio italiani, riprendiamoci la nostra nazione e liberiamo i “vicini” dal quotidiano sacrificio che fanno per amministrarci. In fondo, se non vogliono nemmeno sentire il nostro inno perchè mai dovremmo costringerli a percepire congrui stipendi pagati con i soldi degli ITALIANI?