(Giuseppe Faraone) Strano quartiere quello di Sanpolino: accogliente come pochi, multietnico ma su certi aspetti di una intolleranza che definire ridicola è anche troppo.
Il tutto accentuato dal fatto che si dimostra intollerante verso i più deboli, verso coloro che non possono difendersi e che cercano nel gioco la propria ragione di crescita. Parliamo dei bambini del nostro quartiere che, a pensarci bene, sono ormai diventati bersaglio preferito di gente che forse ha sbagliato ad acquistare una casa in città: luogo più adatto a costoro sarebbe stato il deserto del Sahara o la jungla.
Solo qualche giorno fa, in Corso Bazoli, è dovuta addirittura intervenire la Polizia perchè un adulto aveva rimproverato ben oltre le semplici parole una adolescente sotto il portico(Troppo rumore?).
E la settimana prima avevano “segato” il canestro dell’area giochi di via Levi Sandri per non farci giocare i ragazzini che usano un “rumoroso” pallone.
Storia pressochè identica anche lo scorso anno.
Ma di tutta questa storia, chi è il vero responsabile? Forse non esiste un responsabile unico ma tanti, in concorso di colpa.
La colpa principale va attribuita alla politica e alle amministrazioni comunali che si sono succedute negli anni, colpevoli di avere assistito con disinteresse alla nascita di un quartiere privo di spazi di ritrovo senza preoccuparsi di creare punti di aggregazione.
In concorso di colpa non possiamo non citare la Chiesa, nello specifico la Parrochia della Conversione di San Paolo, che, pur detenendo per oltre 7 anni le chiavi dell’unico sito che poteva diventare un luogo di ritrovo (il famoso Pampuri…), lo ha tenuto rigidamente per se destinandone l’utilizzo ad una fantomatica raccolta differenziata gestita da anziani, uno pseudo pollaio ed un luogo di raccolta di rottami ferrosi da rivendere.
Eppure qualche soldo lo si sarebbe potuto destinare, se non altro perchè si è deciso che tutti i quartieri di Brescia potevano avere una Parrochia con relativo oratorio tranne Sanpolino!
E invece nulla, mai nemmeno un Euro per Sanpolino ed il suo Pampuri tanto che oggi i campetti della struttura sembrano “foreste” per lo stato di totale abbandono e la struttura in muratura è ormai quasi completamente da demolire.
Bene, bravi: ma non sarebbe più onesto restituire le chiavi affidando ad altri la sua gestione invece di far andare tutto in malora?
E allora questi ragazzi dove dovrebbero ritrovarsi per stare un pò insieme?
Nell’area giochi? NO perchè gli segano il canestro.
Sotto i portici? NO perchè rischiano gli schiaffi.
E intanto, dopo oltre 8 anni tutti stanno a guardare facendo ancora finta di nulla: il Pampuri è ancora chiuso ed i ragazzi sempre in mezzo alla strada.
Il canestro dell’area giochi è rotto da oltre una settimana, pericolosamente penzolante e nessuno si è nemmeno preoccupato di rimuoverlo in attesa della sostituzione di cui l’Assessore Fondra ha detto di essersi fatto carico “compatibilmente con i tempi della pubblica amministrazione”.
Il problema è che il tempo passa e l’estate finisce e poi i ragazzi torneranno sui banchi di scuola ed avranno poco tempo per giocare e stare insieme per fare due tiri.
Caro Assessore, se passa ancora tempo finirà per fare un favore a chi ha segato il canestro perchè rimetterlo a fine estate avrebbe il sapore di una tremenda beffa!