Il Presidente della Coop Casa, Francesco Rossi, interviene nell’ampia discussione inerente le esigenze e le problematiche di un quartiere grande e nuovo come Sanpolino. Lo fa nell’editoriale del numero di Coabitare, rivista di Coop Casa che ci invia tramite mail e che noi pubblichiamo volentieri perchè aggiunge una nuova voce al coro delle richieste che vengono dal quartiere.
Sanpolino è un nuovo quartiere con problemi di amalgama fra gli abitanti, di costruzione di occasioni di incontro, di conoscenza fra le persone. Sanpolino ha bisogno di comunità, di cultura, di vita associativa, di sport, di spazi per l’infanzia.
Come rispondere a queste esigenze è il problema che ci si deve porre per far crescere la qualità della vita del quartiere.
Provo a proporre una discussione.
Spazi pubblici. Il Comune ha fatto un grande investimento, oltre 4 milioni di euro, per collocare la sede della circoscrizione, 4 impiegati, un gruppo di vigili, ed un ufficio staccato dell’INPS. Se sarà confermata la legge del luglio scorso, questa è l’ultima stagione delle circoscrizioni. E’ evidente che lo spazio acquisito, (2.000 mq.) è eccessivo per gli utilizzi previsti. Allora perché non destinarne una parte importante ad una nuova biblioteca, con sala lettura, videoteca, ecc. per rispondere alle esigenze di migliaia di cittadini, di centinaia di giovani del quartiere? La biblioteca è nel mondo avanzato, ed anche nella nostra realtà, ormai un servizio primario.
Parco delle cave. I piani di zona di Sanpolo e Sanpolino sono stati concepiti abbinandoli a grandi parchi pubblici. Il parco di Sanpolo non è mai stato realizzato, è stato comunque conservato ad area agricola, con qualche rosicchiamento, mantenendo la funzione di compensazione ambientale e climatica delle aree verdi rispetto alle costruzioni. A Sanpolo tuttavia fra i gruppi di abitazioni sono stati realizzati ampi spazi verdi attrezzati, sia nella parte vecchia, Michelangelo, Raffaello, Tiziano, che in via Gatti e con il collegamento al parco Ducos2. Sanpolino invece è poverissimo di spazi fra le abitazioni. E’ quindi ancora più importante cominciare a realizzare il parco delle cave, partendo proprio dalle aree attigue al quartiere, creando prati, zone alberate, semplici percorsi pedonali, piccole aree sportive con campetti di calcio, di pallavolo, di basket aperti all’utilizzo dei cittadini. Non è possibile aspettare grandi parchi dello sport, con attrezzature commerciali e nuove residenze ecc., opere del resto incerte vista la scarsità di risorse sia pubbliche che private.
Palestra. E’ certamente fra i bisogni urgenti per lo sport nelle stagioni invernali.
Strutture esistenti. I privati hanno realizzato qualcosa, un teatro, una palestra, un nido, un vivace sito internet, la diaconia. Un occhio di attenzione a sostenere i gestori di queste attività non sono speculative da parte della amministrazione pubblica sarebbe un segno di buona volontà nei confronti del quartiere e di chi ci abita.
Rossi Francesco