Accade un giorno di questi, che percorrendo via San Polo verso Castenedolo, poco prima del cavalcavia sull’autostrada, ci accorgiamo di un grande, enorme spianamento del terreno preesistente interamente recintato.
Decidiamo di rallentare ed invertire (con cautela) la nostra direzione di marcia e torniamo indietro a guardare cosa mai staranno facendo in una area verde così grande proprio a ridosso della trafficatissima via d’ingresso alla città.
Pensiamo che forse, nell’ottica dei vari rimboschimenti previsti dalla amministrazione Paroli, si sia magari pensato ad un recupero di area verde ed invece ci troviamo di fronte all’ennesimo cartello dove spiccano le parole “”MATERIALI INERTI”.
E’ incredibile, ma dopo tutto quello che si è detto sul territorio di questa zona della città, si costruiscono ancora aree destinate ad accogliere materiali inerti!
Proprio così, amici lettori, perchè il cartello parla chiaro: “REALIZZAZIONE AREE DI STOCCAGGIO TEMPORANEO DI MATERIALE INERTE E ATTREZZATURE DA CANTIERE” (vedi foto).
Parole poco rassicuranti sicuramente in una zona già fortemente interessata da discariche di materiali inerti vari contro le quali si sono spesi fiumi di parole e carte bollate.
Alcuni interrogativi sono comunque d’obbligo, perchè in casi come questi è lecito chiedersi:
1: Che cosa si intende per materiale inerte? Di che tipo di inerti stiamo parlando?
2: Il termine “temporaneo” dietro la parola stoccaggio non definisce il tempo entro il quale questo materiale verrà poi spostato.
3: Domandone…… se lo stoccaggio è temporaneo, questo materiale inerte dove sarà successivamente collocato?
Il controsenso di questa realizzazione è evidente: al di là del tipo di materiale inerte, riteniamo che un sito di stoccaggio produca, per la sua stessa natura, un incremento del transito di mezzi pesanti (visto che questo materiale non crediamo proprio che venga trasportato a dorso di mulo….) con conseguente aggravamento della presenza di polveri inquinanti nell’aria. Tutto questo viene consentito in una zona della Città in cui da anni si dovrebbe fare invece il possibile per cercare di liberare i cittadini dalla morsa dell’inquinamento.
Evidentemente questo piccolo particolare deve essere sfuggito ai nostri amministratori ed in particolare all’Assessore all’Ambiente, Paola Vilardi che, a questo punto, potrebbe anche pensare di intervenire a difesa del territorio e dell’ambiente di questa parte di città che sembra ormai essere diventata terra di conquista per discariche, poli logistici e centri di stoccaggio vari.
Il vero guaio di questa amministrazione è che con i cittadini non si parla più, non ci si incontra e quando si progetta di farlo ci si tira subito indietro come succede appunto con la Giunta di Quartiere di Sanpolino programmata per il 7 Maggio e poi rinviata a data da destinarsi senza una motivazione valida che giustificasse il dietro-front.
La politica del rifiuto del confronto e del dialogo con la gente è però una politica che non paga e lo sanno bene a Milano. A Brescia sembra prepararsi una replica fra un paio d’anni, visto che da oltre tre anni la gente chiede una seria ed incisiva politica a favore dell’ambiente ed invece si propongono nuove realizzazioni di poli logistici e centri di stoccaggio, come se le parole delle gente fossero buttate al vento.
In occasione delle prossime elezioni gli attuali amministratori le proveranno tutte per riagguantare i voti ma questa volta per fare pace non basterà il tradizionale rametto d’ulivo, anche perchè sarà sicuramente pieno di polveri sottili, PM10, amianto e, magari, anche un pochino radioattivo!