Alla famosa Giunta di Quartiere di Buffalora del 30 Luglio scorso, l’intervento di Valerio Beccalossi del CodiSa che metteva in guardia i cittadini di questa parte della Città sull’arrivo di altre discariche, aveva suscitato il nervosismo del Presidente Garzetti e di tutti i politici presenti che, nel togliere il microfono all’interlocutore, lo avevano etichettato come “veggente”.
Ebbene, se il signor Beccalossi sia un veggente non è dato di sapere, ma sul fatto che non si sbagliava abbiamo oggi più di una certezza. Apprendiamo infatti che esiste un progetto per una NUOVA discarica di rifiuti speciali non pericolosi (!) all’interno della oramai famosa ATE 25 (quella che doveva essere Parco delle Cave), e precisamente all’interno della Cava Castella in territorio di Rezzato..
Questa volta la discarica dovrebbe essere realizzata dalla Gardauno ed il volume dei rifiuti da conferirvi non è certamente trascurabile: si parla infatti (per la precisione) 1.980.000 metri cubi cioè circa 20 VOLTE la cubatura della discarica di amianto di via Brocchi.
Ci informano, a tal proposito, che le tipologie di rifiuti conferibili saranno centinaia, dalle ceneri pesanti alle pitture e vernici di scarto, dai rifiuti per la raffinazione del petrolio ai rifiuti derivanti dalla pulizia delle fognature ecc.. L´impianto, distante 1 km da Buffalora, 7 km dal centrocittà e 3 km dal centro di Rezzato, è previsto all´interno della cava Castella (ATE 25) proprio in quella porzione in cui è stata censita la presenza del Cavaliere d´Italia, uccello severamente protetto dalle leggi comunitaria e nazionale.
Il Co.Di.S.A. annuncia fin d´ora l´intenzione di mettere in atto tutte le azioni consentite, al fine di cancellare quest´ultima devastazione del territorio bresciano, ritiene la realizzazione delle opere citate, lesive della salute degli abitanti della zona, come già dimostrato dallo studio A.S.L., che ha riscontrato negli abitanti di S.Polo un esubero di patologie rispetto al resto della città.
Noi, nell’attesa, auspichiamo che i cittadini mostrino la loro indisponibilità ad essere ulteriormente ignorati nelle loro richieste ed esigenze di un territorio più vivibile. Rileviamo infatti che, questa trasformazione delle ex cave in discariche, stia ormai diventando una triste “moda” da queste parti e purtroppo dobbiamo far notare che questo avviene ormai, senza alcuna considerazione, anche a pochissimi Km dai centri abitati dove si trovano abitazioni civili, scuole, oratori.
Nella sezione “Download” di questo sito pubblichiamo intanto la Sintesi non Tecnica dello Studio di Impatto ambientale relativo al progetto dell’impianto di smaltimento che dovrebbe essere realizzato presso la località denominata “Cascina Castella”.