CORRETE A COMPRARE UNA CANOA……
Pare che una delle priorità bresciane sia quella di mettere in condizione, i (pochi) cittadini che lo volessero, di praticare gli sport più strani ed inusuali, probabilmente nella eventualità che Brescia venga scelta per le prossime olimpiadi! Ci sarebbe veramente dal ridere se a pagare il prezzo di tutto questo non dovessero essere sempre e solo i cittadini di San Polo, Buffalora e Sanpolino.
Secondo l’Assessore Bianchini, presente questa sera all’Assemblea del CodiSa insieme al Sindaco Paroli ed all’Assessore Vilardi, ci sono sport che a Brescia cercano un luogo dove essere praticati, anche se parecchi di questi, probabilmente, sono in pochi a conoscerli.
Così per giustificare a tutti i costi l’esigenza di una cittadella dello sport scopriamo che è importante che si trovi un luogo dove praticare baseball, kayak, canoa, sci nautico e il dragonboat. Lo sguardo smarrito dei presenti che si chiedevano cosa fosse mai questo “dragonboat” impone all’Assessore un minimo di spiegazione sulla pratica di questo singolare sport.
Noi lo abbiamo cercato in rete e questa è la sintesi: “…. con il termine dragon boat o dragonboat (letteralmente: barca drago) si indica una canoa a 20 posti. Il nome proviene dalla sua caratteristica testa di drago posta sulla punta dell’imbarcazione. Sul dragonboat si pagaia comodamente seduti su assi di legno con una pagaia monopala.
I rematori sono 20 più un timoniere alla poppa e un tamburino a prua per dare il ritmo di remata agli atleti. La pagaia del dragonboat è solitamente decorata con qualche disegno che ricorda l’origine cinese.
Questa imbarcazione misura 1,12 metri di larghezza e 12,40 m di lunghezza con un peso che, per i modelli in materiale composito, si aggira sui 250 kg“.
Secondo l’Assessore Bianchini, anche se noi non lo sappiamo, queste sono realtà che a Brescia esistono nell’ombra e a cui bisogna dare risposta anche con il Parco dello Sport.
Nella stessa serata il Sindaco Paroli trova tempo e modo per evidenziare che, in fondo, lo stadio nuovo e la cittadella dello sport sono un doppio regalo che l’Amministrazione fa a Buffalora visto che la sua presenza dovrebbe far lievitare il valore delle abitazioni. Chissà perchè a Mompiano (dove si trova attualmente lo stadio) hanno invece pensieri opposti visto che non vedono l’ora di liberarsi di questa struttura che porta loro traffico, disagi e inquinamento.


A margine di questo gigantesco spot in favore dello stadio & C. spicca poi il timido tentativo del CodiSa di illustrare il proprio progetto di realizzazione del Parco delle Cave, su cui il Sindaco si dichiara d’accordo per i suoi 4/5. Peccato solo che il 1/5 che l’Amministrazione tiene per sè sia proprio la cittadella dello sport e lo stadio che, guarda caso, potrebbero essere le prime cose ad essere realizzate.
Su queste cose il Sindaco ci mette la firma, o meglio, accetta di firmare un impegno con il CodiSa ad adoperarsi perchè questo progetto di Parco delle Cave possa essere realizzato nel tempo magari proponendo alla Profacta (Gruppo Faustini) soluzioni alternative alla realizzazione della discarica di amianto.
Perplessi e fortemente contrariati gli interventi degli esponenti del Comitato Spontaneo contro le Nocività e del pubblico che questa sera ha visto anche la presenza in sala del Consigliere Regionale Francesco Patitucci, dell’ex candidato sindaco Emilio Del Bono, Del Presidente della EST Enio Garzetti, dei Consiglieri Comunali Capra e Muchetti,dell’ex vice Presidente della EST Vincenzo Celano.
Una cosa la abbiamo capita: il progetto del CodiSa è valido e condivisibile ma per i nostri amministratori lo stadio ed il palazzetto dello sport sono realizzazioni irrinunciabili e prioritarie. Per il verde e la salubrità dell’aria c’è ancora tempo: per adesso è importante che i nostri ragazzi vadano in canoa e imparino a remare al ritmo di un tamburo!
E’ disponibile sul nostro canale video su YouTube una ampia documentazione filmata della assemblea.
Sono il presidente della Canottieri Brescia, associazione sportiva dilettantistica di fresca nascita, e come si evince dal nome, una società sportiva dedita alle attività remiere.
Ho letto con molta sorpresa e stupore l’articolo “ correte a comprare una canoa” dove si commenta in modo molto ironico il dragon boat.
Voglio premettere che, come l’autore dell’articolo, anche il sottoscritto abita a S. Polo, e che è un’ambientalista convinto.
Detto ciò volevo fare alcune precisazioni:
1) La nostra associazione si allena regolarmente, senza apportare danni o inquinare, nel laghetto di via Fusera;
2) All’inizio della nostra attività abbiamo chiesto al comune di Brescia nella persona dell’assessore Bianchini l’aiuto per disporre di un lago per allenarci, risposta: non possiamo fare nulla se non in attesa della cittadella dello sport, a questo punto senza nessun sponsor politico ci siamo accordati con la Nuova Beton per l’uso del suddetto lago.
Questo per chiarire che da parte della Canottieri Brescia, non c’è nessuna pressione sul comune per ottenere posti nella progettata cittadella dello sport.
Inoltre prima di irridere ed ironizzare su qualcosa che non si conosce, sarebbe il caso di interpellare chi questo sport (ecologico per antonomasia) lo pratica da anni.
Oppure si preferisce che i propri figli invece di pagaiare nella natura a bordo di canoe e kayak ( o al ritmo di un tamburo su un dragonboat) siano attaccati al pc oppure alla play?
Con tutto il rispetto, io ai miei figli consiglierei di andare in canoa.
Volevo dare qualche numero, giusto per rendere l’idea a chi è ignorante in materia:
le società che in Italia praticano il dragon boat sono circa 150, di cui nel solo trentino (regione tra le più ecologiche e virtuose d’Italia) 25; la Canottieri Ticino di Pavia,gloriosa società di canottaggio ha ben due squadre e fornisce alla nazionale italiana circa il 40% dell’equipaggio, altre realtà a livello nazionale le troviamo nel Lazio a Castelgandolfo ed in Sicilia, per non parlare di Firenze e Venezia, dove esistono delle squadre tutte al femminile e squadre di donne operate di tumore al seno le famose Pynk Lady (infatti studi medici, hanno scoperto che questa pratica sportiva è ideale per il recupero psicofisico di queste donne.
La federazione dragon boat conta attualmente circa 8.000 iscritti.
Le gare che i svolgono sia su fiumi che sui laghi sono molto seguite (non certamente dagli abitanti di S. Polo seduti comodamente in poltrona a giocare alla playstation); una delle gare più belle alla quale il sottoscritto ha partecipato, è stata la gara nazionale per dipendenti universitari svoltasi a Venezia.
Per rendere l’idea dell’importanza e spettacolarità di questo sport, il sindaco di Venezia nell’ottobre 2009 ha chiuso il Canal Grande – dal Ponte del Rialto sino a Cà Foscari – per permettere le finali di Dragonboat.
Oppure le finali nazionali di Firenze, tenutesi sull’Arno tra gli Uffizi e Ponte Vecchio a settembre 2010.
Non voglio dilungarmi oltre, ringrazio per lo spazio concessomi e augurandomi che in futuro non si usi un mezzo importante come Sanpolinolive per irridere e denigrare associazioni e sport di cui non si conosce la valenza.
Per qualsiasi chiarimenti, e se si vuol vedere o provare il dragon boat, siamo a completa disposizione di tutta la cittadinanza.
Cordiali saluti
Curcio Michele
Presidente della Canottieri Brescia
info@canottieribrescia.it
http://www.canottieribrescia.it
Probabilmente oggi non lo sarebbe se solo non ci si ostinasse ancora ad autorizzare sfruttamento commerciale dei terreni della zona con attività che hanno per presupposto un aumento dei fattori inquinanti della zona. Un passo indietro su discariche e poli logistici sarebbe già una buona base di partenza per un dialogo costruttivo con i cittadini…
Riservare un venti per cento, di cinquemilioni di metri quadrati, ad impianti sportivi nel futuro “parco delle cave” non mi sembra una operazione scandalosa. Che poi le case della zona aumentino il loro valore immobiliare è vero; che a Mompiano la gente sia stanca di questa situazione è altrettanto vero, e che i residenti del quartiere in occasione della partita sono prigionieri a casa loro è una realtà, che subiscono da quasi cinquant’anni. Questo è uno dei motivi principali nel volere spostare lo stadio da Mompiano a Buffalora, unito al fatto che la ristrutturazione per renderlo funzionale allo scopo preposto sarebbe
alquanto costosa. Lo scopo è anche creare un parco dello sport dove concentrare più attività sportive, per consumare meno terreno possibile. Il comitato promotore dell’incontro di venerdi scorso, Il CODISA, ha presentato un progetto molto interessante sul come recuperare l’area delle cave. Mi auguro che le due proposte possano integrarsi, visto la vastità di area a disposizione, Questo è dare una risposta alla domanda che i Bresciani aspettano da molto, da troppo tempo, per quelli che fanno sport, e a quelli che oltre lo sport amano e vogliono vivere in un ambiente sano tranquillo e naturale a due passi da casa.