(Beppe Faraone) – La serata del 26 Febbraio si prospettava già come una data importante, come un giorno in cui finalmente qualcuno avrebbe ascoltato con attenzione le richieste dei cittadini di Sanpolino: e così sembra essere stato.
Da una parte i neo-eletti Consiglieri di quartiere e dall’altra i cittadini e alcuni commercianti.
L’ordine del giorno prevede che si parli di Parco delle Cave, ma anche di proposte, consigli e suggerimenti dei cittadini per un quartiere migliore.
La Presidente Lidia Bontempi apre l’incontro dando la parola ai cittadini e il tema caldo della serata non tarda a farsi riconoscere: la sicurezza.
Le lamentele dei cittadini non si contano ed i vari interventi sono un fiume in piena contro le presunte carenze amministrative in tema di organizzazione di sicurezza e sorveglianza del quartiere.
Molto significativo l’intervento della titolare del Bar Blackout, Francesca Pitzalis, esercizio commerciale visitato dai ladri per ben 12 volte negli ultimi anni.
Tema conduttore è la richiesta di una maggiore presenza dei Vigili Urbani nel quartiere con un numero maggiore di passaggi durante la giornata ma soprattutto durante le ore notturne e serali quando nel quartiere la presenza di persone e veicoli è molto ridotto.
Quello richiesto non è un servizio “mordi e fuggi” come probabilmente accade adesso con semplici passaggi veloci con un rapido giro intorno a Corso Bazoli, ma una presenza attiva con presidi più lunghi del personale magari nei pressi della stazione della metropolitana.
Altro tema “caldo”, causa anche questo di allentamento della sicurezza ma anche di un mancato sviluppo del settore commerciale del quartiere, l’annosa questione del completamento di Corso Bazoli nel suo raccordo con via Serenissima che, di fatto, collegherebbe il quartiere alla grande viabilità facendolo uscire dall’attuale guscio di isolamento dal resto della Città e che, nel tempo, potrebbe dare un senso alla nascita di un supermercato oppure all’arrivo di servizi utili quali una farmacia o un ufficio postale.
Insomma, niente di nuovo sotto il tetto delle lamentele, in fondo sono le stesse che noi andiamo raccontando da anni ed alle quali speriamo che qualcuno prima o poi dia una risposta concreta.
Sul tema sicurezza anche una raccolta di firme presentata al Sindaco di Brescia qualche giorno fa con la richiesta di un incontro pubblico urgente, magari con la presenza dell’Assessore alla Sicurezza.
Si è discusso anche della questione relativa alla ventilata apertura del Centro Sportivo Pampuri, questione sulla quale, ha riferito la Presidente Bontempi, il Consiglio si informerà in maniera più dettagliata.
Secondo gli interventi, la maggiore contestazione è riferita alla presunta cessione del diritto di superficie alla Parrocchia di San Polo Storico che,in effetti, lo ha già avuto in gestione per quasi dieci anni tenendolo però chiuso al pubblico per la maggior parte del periodo. Una soluzione potrebbe essere una ulteriore gestione a fronte di maggiori garanzie, ma sicuramente una cessione per 99 anni del diritto di superficie non garantirebbe certo i cittadini sulla futura fruibilità pubblica della struttura che, ricordiamo, è attualmente di proprietà comunale e tale sarebbe giusto che rimanesse.
Su questo argomento sarebbe opportuno, chiedono gli intervenuti, che si discutesse della questione in una assemblea pubblica aperta a tutti i cittadini in quanto il Pampuri è un bene pubblico, una struttura che riguarda la collettività e non una questione privata tra il Comune e la Parrocchia.
La discussione si sposta poi su temi relativi all’ambiente con una chiara ed esauriente relazione in merito al territorio che dovrebbe ospitare il tanto desiderato Parco delle Cave con chiarimenti in merito allo stato attuale della progettazione ed i vincoli di proprietà esistenti sull’area.
Non poteva e non doveva mancare un forte accenno agli inquinanti presenti ancora adesso nel territorio e nell’aria del nostro quartiere, come il cromo esavalente (su cui comunque l’Amministrazione Comunale sta lavorando), il PCB ed il Cesio 137 presente in alcune aree ben delimitate della zona ma pericolosamente troppo vicino alla falda.
Per questa ragione si rendono necessari e difficilmente rinviabili ulteriormente, interventi di bonifica e messa in sicurezza delle aree interessate a tutela della salute dei cittadini.
Insomma, gli spunti di discussione non sono certamente mancati e la lista delle esigenze non è certamente corta ma riteniamo che, con un pò di impegno e buona volontà si possano trovare le energie, le risorse e la trasparenza necessarie a porre le basi per il decollo del quartiere uscendo finalmente da quello stato di oblio in cui ci hanno cacciato anni di “sordità amministrativa”.