In relazione al nuovo PGT del Comune di Brescia riceviamo dal Comitato Spontaneo contro le Nocività:
“ E’ in corso di elaborazione il Piano di Governo del Territorio del Comune di Brescia, lo strumento urbanistico che definirà l’assetto della città nei prossimi anni. L’amministrazione comunale di Brescia dichiara sul proprio sito che “Obiettivo dell’Amministrazione Comunale è costruire un processo partecipato utile per definire il prossimo Piano di Governo del Territorio” e che “Lo strumento urbanistico adottato sarà infatti il frutto del confronto e del dialogo partecipato dell’intera città: ordini professionali, associazioni di categoria, istituzioni e soprattutto cittadini saranno chiamati a presentare i propri contributi e raccogliere, durante i diversi incontri, indicazioni e approfondimenti necessari per alimentare il dibattito riguardante la Brescia del futuro.” Chi volesse però, come noi, provare a capire quali trasformazioni il nuovo PGT ha in serbo per il territorio, per poter “presentare i propri contributi” e “alimentare il dibattito”, scoprirebbe che queste encomiabili affermazioni sono pesantemente contraddette dai fatti. Essendo particolarmente interessati al destino del Parco delle cave abbiamo consultato la scheda S.1.1 relativa al “Progetto di trasformazione – Parco dello sport”, alla ricerca di informazioni sul progetto di nuovo stadio e cittadella dello sport che dovrebbero essere realizzati sul territorio già destinato a parco. Abbiamo così scoperto che non esiste alcuna descrizione del progetto, che non è specificato quanti saranno i metri quadrati di SLP (superficie lorda di pavimento) dell’intervento e quale sarà la ripartizione per le destinazioni d’uso previste (servizi, residenziale, commerciale, direzionale), che non sono riportate le volumetrie del futuro edificato, che non si sa nulla riguardo alla realizzazione di nuove strade e parcheggi. L’unica informazione è questa: “Per questa particolare porzione del territorio si riconosce una vocazione per attrezzature sportive. Il progetto di trasformazione è da sviluppare con specifica variante al PGT”. Il PGT è in costruzione, non ancora approvato, e già si prevede una variante. Anche la cartografia relativa alla scheda del progetto non è di alcuna utilità: sono individuati i confini delle aree interessate ma tutte le zone sono ricoperte da un fitto retino grigio, senza alcuna indicazione sulle future trasformazioni. Ci chiediamo quindi che fine hanno fatto (e soprattutto su cosa si basavano) le decine di slides e proiezioni grafiche raffiguranti la cittadella dello sport che ci sono state propinate negli ultimi due anni. E il progetto lungamente discusso dalla Commissione grandi impianti sportivi, è stato forse buttato nel cestino? Alcune informazione sulla cittadella dello sport e sul nuovo stadio, per la verità, ci sono: non sono scritte nel PGT, non sono avvalorate da alcun atto ufficiale del comune di Brescia, ma fanno parte di numerose interviste e dichiarazioni rilasciate dal sindaco Paroli ai mezzi di informazione. Per limitarsi alle più recenti ricordiamo che subito dopo la retrocessione del Brescia calcio in serie B il sindaco Paroli affermava (come da articolo pubblicato sul Giornale di Brescia del 10 maggio 2011) che “il progetto del nuovo stadio non si ferma” e che “il quarto studio è a un passo dall’essere quello definitivo” ribadendo la sua intenzione di realizzare “Palazzetto dello sport da 5.000 posti, stadio da 22.500 spettatori, pista di atletica, bacino per canottaggio e rafting, campo da baseball, un complesso ricettivo”; aggiungeva anche la volontà di “includere nei disegni anche una sorta di polo delle energie”. Gli faceva eco il gruppo Faustini, “l’interlocutore protagonista dell’operazione Parco dello sport”, che dichiarava “La nostra idea è di allargare ad altre imprese, perché si tratta di un investimento corposo (…). Ci vuole quindi il sostegno delle banche in primis e di altri imprenditori”. Nello stesso articolo si ribadiva che per il progetto si stava lavorando soprattutto “all’equilibrio economico” che “significa anche e soprattutto compensazioni e, quindi, volumetrie”. Non ci sembra che questo modo di procedere, con accordi sottobanco che non vengono ratificati da nessun provvedimento dell’amministrazione comunale e che non vengono mai sottoposti alla valutazione dei cittadini, sia garanzia di trasparenza e rispetto della legalità. Quindi il nuovo PGT parte già monco, privo di qualsiasi indicazioni su quanto avverrà in un’area di ben un milione e mezzo di metri quadrati (per la precisione 1.497.380) che sarà presumibilmente interessata da un progetto faraonico, che devasterà e cementificherà una grande parte della città che dovrebbe invece essere destinata a verde, e che riguarderà anche altre aree (non si sa quali) destinate alle compensazioni. Perché nulla di tutto questo viene esplicitato e descritto nel nuovo PGT? Perché la giunta Paroli ha deciso che i cittadini non devono sapere cosa avverrà nel loro territorio? Cosa si vuole nascondere? Queste volute omissioni sono inoltre particolarmente gravi in quanto vanificano la possibilità di attuare la Valutazione Ambientale Strategica che deve essere elaborata contemporaneamente al Piano di Governo del territorio. Ricordiamo che la legislazione vigente stabilisce l’obbligatorietà di sottoporre a valutazione ambientale il PGT, al fine di valutare complessivamente la sostenibilità ambientale del progetto. Come si può valutare l’impatto ambientale di un progetto che non viene descritto? Come si può metterlo in relazione con gli altri progetti previsti per il territorio? I cittadini di Brescia, in particolare gli abitanti della zona sud est della città, chiedono da tempo ascolto e dialogo all’amministrazione comunale, chiedono risanamento del territorio, chiedono un’assunzione di responsabilità di questa giunta rispetto alla drammatica situazione ambientale. Prendiamo atto che non solo le azioni della giunta Paroli non soddisfano nessuna di queste richieste ma che non vengono nemmeno garantiti gli ambiti di confronto democratico e consultazione dei cittadini che la legislazione stabilisce. ”
27 agosto 2011
Comitato spontaneo contro le nocività