Chissà perchè quando si parla dei nostri quartieri (San Polo, Sanpolino e Buffalora) se ne deve parlare sempre in tema di discariche e impianti inquinanti. Probabilmente sarà l’errata convinzione dei politici di turno che la gente che vi abita sia particolarmente incline a tacere e sopportare qualsiasi cosa sia pericolosa e devastante per l’ambiente.
Forse per questo non mancano gli imprenditori che, quando devono realizzare qualcosa di inquinante, pensano subito a questa zona. Noi cittadini ci aspetteremmo però di essere tutelati da quei politici che abbiamo eletto e a cui paghiamo lauti stipendi e indennità.
Ed invece, sembra strano, ma spesso danno l’impressione di essere più portati a tutelare gli interessi del singolo imprenditore piuttosto che della comunità dei cittadini.
Questo spiega perchè la Commissione Territorio ed Ambiente nella seduta dello scorso 2 novembre ha espresso parere positivo sulla prossima realizzazione di un impianto di trattamento di rifiuti inerti e produzione di conglomerato bituminoso in via Buffalora 54 ad opera della Gaburri S.p.A.-SUAP.
Un parere ampiamente contestabile se messo in relazione con le continue ed incessanti lamentele dei residenti di San Polo Vecchio e Buffalora sui cattivi odori spesso presenti nell’aria, sulla enorme concentrazione di transito di mezzi pesanti e sulle contestate e nocive emissioni della vicina Alfa Accia.
Insomma, anche se la gente si lamenta e i dati ed i rilevamenti di ARPA ed ASL parlano chiaro sulla necessità ad uno stop all’emissione di inquinanti nell’aria, i nostri amministratori passano sopra a tutto e, con straordinaria indifferenza, non esitano a dare parere positivo ad un ulteriore impianto di trasformazione di rifiuti.
Secondo Sergio Bovoloni, Consigliere in Circoscrizione per il PD, “visto che la maggioranza della Commissione si era espressa in maniera positiva, noi del PD ci siamo astenuti per analizzare in maniera più approfondita la documentazione progettuale depositata in Circoscrizione riservandoci di esprimerci direttamente in Consiglio“.
Rimane poi tutta da chiarire la vicenda legata alla realizzazione della discarica da 2 milioni di metri cubi di rifiuti speciali non pericolosi in territorio di Rezzato ai confini con il Comune di Brescia per la quale pare che in Comune non vi sia alcun progetto su cui pronunciarsi e addirittura non si sa nemmeno se il Comune di Brescia sarà chiamato a pronunciarsi su di essa e se avrà modo di conoscere i progetti per la sua realizzazione.
Riassumendo: si alla cittadella dello sport, si allo stadio, si alla discarica di amianto, si al polo logistico, si al nuovo impianto di produzione di conglomerati bituminosi. Esisterà mai un politico che fermi questo incottrollato sfruttamento di questo territorio e dica NO a qualcosa nell’interesse dei cittadini?