E se le torri crollassero invece sotto il peso di un progetto troppe volte modificato e di un contratto non rispettato? E’ questo il senso di una interrogazione con risposta indirizzata al Presidente del Consiglio Regionale della Lombardia da parte del Gruppo Consiliare Italia dei valori.
Il testo, firmato dai Consiglieri Regionali Patitucci, Cavalli, Zola e Zamponi, intende infatti togliere quello strano velo di silenzio che è calato sulla vicenda da ormai quasi un anno.
Come i cittadini ricorderanno, l’Assessore alla casa, Massimo Bianchini, dopo appena quattro mesi dal suo insediamento in Comune pianificò ed annunciò pubblicamente la volontà del suo Assessorato e della giunta Paroli di procedere con l’abbattimento delle due “torri” di San Polo (Tintoretto e Cimabue) prima ancora di averne valutato l’opportunità con i cittadini e perfino con la Circoscrizione competente, visto che, sui quotidiani locali, lo stesso Presidente Garzetti si disse stupito dall’annuncio.
Già allora le idee di partecipazione al bando della Regione per la ripartizione dei fondi dei contratti di quartiere, erano molto confuse.
Il progetto fu comunque presentato prevedendo la riedificazione di edifici più bassi per riqualificare il quartiere. Poi, nel tempo, le cose sono cambiate: non si parla più di ricostruire ma si parla di investire sulla città.
Insomma, dopo oltre due anni del famoso contratto è rimasto solo il nome, perchè, a quanto pare, ci si è aggiudicati il finanziamento per una cosa e poi sembra si stia decidendo di farne un’altra.
Poichè però si tratta di soldi pubblici, questo progetto, che più che una necessità appare sempre di più come l’ennesimo costosissimo manifesto elettorale pagato con i soldi della gente, sarebbe il caso di accendere i riflettori e fare chiarezza.
Sembra andare in questo senso l’interrogazione di Italia dei Valori presentata in Regione in data 16 Novembre, che pubblichiamo qui di seguito e che potete visualizzare cliccando sulle due immagini ridotte.