La lettera al direttore sul Giornale di Brescia del sig. Masserdotti non e’ proprio passata inosservata. Probabilmente egli intendeva spezzare una lancia a favore dello stadio e della cittadella dello sport ma per esternare questo concetto non si capisce proprio perche’ offendere un intero quartiere regalandogli, in maniera del tutto gratuita, l’etichetta di degradato senza alcun riscontro nella realta’ dei fatti. E cosi’ alla risposta di Giuseppe Faraone dalle pagine di questo sito, registriamo sul Gionale di Brescia di ieri ( sezione lettere al direttore ) l’ulteriore protesta a firma di Alessandra Cristini. La questione stadio e Sanpolino sono due cose diverse e per questo continuiamo a reputare di cattivo gusto che la difesa della cittadella dello sport deba passare attraverso l’offesa a Sanpolino ed ai suoi residenti. L’offerta di una visita guidata al quartiere e’ sempre valida, nell’attesa pubblichiamo la lettera inviata da Alessandra Cristini al Giornale di Brescia.
” Ma chi dice
che il quartiere
è «degradato»?
nMi rivolgo ai lettori del Giornale di Brescia perché in data 13/10/2010 ho visto la lettera scritta dal sig. Stefano Masserdotti in cui si dichiarava favorevole al «Parco dello sport» e, da residente di Sanpolino, vorrei rettificare una serie di inesattezze contenute nelle sua affermazione (cito testualmente): «Questo quartiere già degradato da nuovo privo anche dei servizi più elementari come un supermarket o una vera palestra, senza una chiesa dove pregare o un oratorio dove i bimbi possano giocare (cosa unica nel panorama bresciano) ne trarrebbe sicuro giovamento». Non ho intenzione di esprimermi in merito alla questione «Parco dello sport» se non a margine delle mie osservazioni che, dopo aver premesso che Sanpolino non è e non è mai stato un quartiere degradato, iniziano con un breve elenco dei servizi disponibili e funzionanti i quest’area che attualmente misura circa 500x700metri: n. 1 asilo nido, n. 1 teatro, n. 1 palestra, n. 1 agenzia di viaggi, n. 1 piccolo mini market, n. 1 fornaio, n. 1 negozio frutta e verdura «Km.0», n. 2 tabaccai, n. 2 pizzerie da asporto, n. 2 banche, n. 1 onoranze funebri, n. 3 bar, n. 1 sala giochi, n. 1 autoscuola, n. 1 parrucchiere femminile, n. 1 parrucchiere maschile, n. 1 lavanderia a gettone, n. 1 noleggio video, n. 1 ditta di sistemi di sorveglianza, n. 1 studio tecnico e qualche altra piccola attività di cui non ricordo il settore in cui opera. A tutto ciò si aggiunge la nuova sede della circoscrizione (anche se non ho mai avuto modo di usufruirne) e la polizia locale. Infine c’è la casa che accoglie le Suore operaie che, tra le altre cose, si dedicano alla realizzazione di occasioni di incontro che vanno dai giochi per i bambini a feste per tutti, sino a prevedere momenti di raccoglimento per chi cerca anche «un luogo dove pregare». Tornando al profano c’erano poi un paio di esercizi commerciali che hanno già dovuto chiudere i battenti (forneria e cartoleria) e purtroppo ci sono anche degli spazi pubblici non utilizzati o sotto utilizzati come ad esempio la sala civica di Via Cavellini o il centro Pampuri: in questi luoghi si potrebbero organizzare non solo attività di assistenza compiti, ma anche laboratori vari per l’intrattenimento di bambini e ragazzi (non è indispensabile l’oratorio), di questo però si dovrebbe far carico il Comune come fa in altri quartieri attivando i C.A.G.. Nel raggio di meno di 800 mt. in linea d’aria ci sono due parrocchie con i relativi due oratori, la palestra comunale più vicina si trova a poco più di 600 mt. in linea d’aria e ce ne sono altre a circa 1.000 mt, sempre nel raggio di circa 1 Km ci sono ben 7 o 8 campi da calcio di cui il più vicino si trova sul confine sud-est del quartiere, a poco più 1 Km di distanza ci sono 2 supermercati e infine a circa 1.200 mt da Sanpolino c’è il Centro commerciale Margherita d’Este; la cittadella dello sport con tanto d’annessi e connessi si troverebbe a circa 1.500 mt in linea d’aria e di sicuro non vi si costruirebbe una chiesa con tanto di oratorio. Quello che manca a Sanpolino sono i marciapiedi, le strisce pedonali, le piste ciclabili, i giochi per i bambini nella fascia boscata, l’abbattimento di alcune barriere architettoniche, la manutenzione delle strade e del verde pubblico, il completamento della via principale e delle rotonde ed il loro abbellimento come avviene nel resto della città, un autobus con un maggior numero di corse e che resti in servizio anche dopo le h. 20.30: insomma tutta una serie di piccoli interventi che facciano sentire che chi ci amministra c’è, è vivo e si preoccupa di soddisfare i bisogni minimi del quartiere; bisogni che non troverebbero di sicuro soddisfazione nell’eliminazione di uno spazio verde che ritengo invece vada migliorato, come previsto dal Piano regolatore vigente, per dare respiro ai nostri polmoni perennemente aggrediti ed asfissiati dalla continua cementificazione del territorio. E questo non lo dico solo io, ma lo attestano i dati Asl e le indagini sulla vivibilità di tutta la città che ci vedono, quelli si, in una situazione di grave e diffuso degrado ambientale. Ancora una piccola nota a margine: il «Parco dello sport» è stato progettato sulle rive del laghetto dove le zanzare continuerebbero naturalmente a proliferare, deludendo così le aspettative del sig. Masserdotti che pensava di risolvere il suo problema di punture d’insetto edificando una cittadella dello sport.
Alessandra Cristini “