(Roberta P.) – A quanti è capitato di passeggiando per la città, per le piste ciclabili o nei parchi di essere avvicinati da un cane e subito dopo dalla “voce” del padrone, non dal padrone in carne e ossa che se la prende comoda respirando la fresca e pulita area del bresciano, che ci avvisa << Tranquillo, è buono non fa niente! Vuole solo giocare >>.
È vero, ci sono cani che si avvicinano solo per ”farti le feste”: scodinzolando e annusandoti piedi e gambe.
Ci sono cani che si avvicinano e iniziano ad abbaiare o peggio a ringhiare lasciandoti perplesso sul da farsi: correre a gambe levate? Assolutamente no; prenderlo a calci? Non se ne parla; rimanere immobili in attesa che il padrone si faccia vivo? Ottima idea.
La questione diventa più delicata se il problema si ripercuote sui cani stessi. Capita spesso di vedere due cani che “litigano” fra loro, o che un cane di dimensioni minori venga “aggredito” da uno di taglia maggiore, in questi casi tutto sta al buon senso dei padroni che dovrebbero ritirare il proprio cane e riportarlo alla calma.
Siccome, capita spesso che il buon senso venga a mancare dal 2009 (ben 5 anni) corre in aiuto di tutti i proprietari di cani un’ordinanza che prevede l’obbligo di tenere al guinzaglio i cani ad una misura non superiore a 1.50mt delle zone pubbliche (salvo aree riservati ai cani); portare, sempre, dietro una museruola per ogni evenienza; assicurare che il cane abbia un comportamento adeguato alle specifiche esigenze di convivenza con persone e animali rispetto al contesto in cui vive.
L’ordinanza prevede altre norme, tutti visibili su internet, la più “carina” è questa: “Vengono istituiti percorsi formativi per i proprietari di cani con rilascio di specifica attestazione denominata patentino.” Tutto ciò perché la libertà di una persona finisce quando viene calpestata quella di terzi ma, soprattutto perché i proprietari dei cani sono sempre responsabili della condotta e del benessere dei propri animali.
Per i più testardi ci sarebbero le multe che però sono sempre più rare, ma questa è un’altra storia!