(g.f.) – Si torna a parlare del Centro Sportivo Pampuri, chiuso ormai da anni al pubblico e divenuto inagibile in assenza di un minimo di manutenzione.
Nel corso degli anni, la Parrocchia della Conversione di San Paolo che lo aveva in gestione, ha sempre ammesso di avere difficoltà per provvedere al suo mantenimento e gestione ma, nonostante tutto, non è stato restituito al Comune ma addirittura utilizzato come luogo di raccolta di materiali ferrosi.
Strano, stranissimo, visto che per la sua riassegnazione, negli ambienti amministrativi si fa appello al suo vincolo di destinazione d’uso come “luogo di culto”.
Cosa c’entrasse la raccolta del ferro con il “culto” non lo sapremo probabilmente mai, ma ci piacerebbe sapere come mai, quando su questo sito realizzammo i servizi filmati che denunciavano tale stato di degrado, sembrava che nessuno avesse occhi per vedere e orecchie per sentire.
Qualche mese fa è finalmente emersa l’idea di intervenire su quest’area cercando di restituirne la fruibilità al pubblico e, incredibile ma vero, l’orientamento è di nuovo quello di riassegnarlo alla stessa Parrocchia della Conversione di San Paolo ma questa volta non in via temporanea (magari per vedere come vanno le cose…) ma in diritto di superficie per i prossimi 90 anni!
Quale sia il meccanismo che abbia fatto scattare nei nostri amministratori la convinzione che, chi ha sempre sostenuto di non avere le risorse per gestirlo fino a pochi mesi fa, riesca a farlo per i prossimi 90 anni non è dato saperlo.
Quello che invece ci piacerebbe sapere è in che considerazione sono stati tenuti i Consigli di Quartiere su una decisione così importante: dovrebbero essere organi consultivi, una specie di interfaccia della macchina amministrativa comunale con i cittadini.
Ebbene, dai dati in nostro possesso, la decisione ufficiale di (ri)affidare il Pampuri alla stessa Parrocchia è stata adottata con una delibera di Giunta del 17 Marzo 2015, quindi a Consigli di Quartiere già eletti ed ampiamente funzionanti, eppure dell’esistenza della delibera, essi sembrano esserne stati informati appena qualche settimana fa, a delibera ovviamente già fatta, senza che gli stessi siano stati sentiti sull’argomento in modo da poter fornire consigli, pareri o suggerimenti magari dopo aver portato la cittadinanza a conoscenza delle linee principali di tale progetto.
E allora a cosa è servito eleggere questi cittadini che mettono il loro tempo e la loro professionalità gratuitamente a disposizione della collettività se poi si privano di quel minimo di rappresentanza che è stata loro promessa?
In fondo il Centro Sportivo Pampuri è un bene pubblico: sarebbe stato meglio parlarne un pò, magari valutando eventuali altre manifestazioni di interesse, magari si sarebbe potuto fare un bando per la sua assegnazione, magari lo avrebbe proposto il Consiglio di Quartiere, magari rimuovendo il vincolo a “luogo di culto” che in un centro sportivo c’entra come i cavoli a merenda, magari si sarebbe potuto presentare il progetto ai cittadini prima di deliberare in Giunta, magari si poteva riflettere sul fatto che i cittadini non sono buoni solo per votare ma alle volte vanno anche ascoltati ed informati, soprattutto se quel che si decide vale per i prossimi 90 anni!