Localizzazione della discarica vista da Google Maps

Si scava senza sosta in via Brocchi per fare in modo che la discarica sia pronta a ricevere l’amianto entro i prossimi 120 giorni. Questa almeno è l’impressione che abbiamo avuto durante un nostro sopralluogo presso il cantiere per la realizzazione della contestata discarica di amianto di via Brocchi.
Via Brocchi è a due passi dalle abitazioni dei cittadini, eppure transitando per le strade necessarie a raggiungerla sembra di trovarsi in un mondo a parte dove a farla da padrone sono poderosi ed imponenti impianti di escavazione  con buche qua e là intercalate da laghetti che si sono formati per affioramento della falda.
Sembra una zona esausta, stanca di essere deturpata al solo scopo di guadagnarci eppure qui si continua a scavare non per estrarre materiale edilizio ma per interrarci lastre di amainto che nessuno vuole e che invece, in Lombardia, sembra essere il benvenuto. Si parla di un giro d’affari milionario e per questo non ci si ferma di fronte a nulla. Nel caso della discarica di amianto di via Brocchi non ci si è voluti fermare nemmeno davanti ad un ricorso al TAR la cui evidente fondatezza delle motivazioni in esso contenute avevano convinto il tribunale ad emanare ben due sospensive prima che questo ricorso venisse improvvisamente stoppato perchè “notificato in ritardo” alla Profacta.
Come sia possibile buttare al vento solide motivazioni per colpa di una raccomandata partita in ritardo non fa altro che irrigidire ancora di più i dubbi (legittimi) sulla reale pericolosità di un impianto di questo tipo in una delle zone più popolate della città e a due passi da case e scuole pubbliche.
Si sarebbe magari potuto aspettare che il tribunale si pronunciasse nel merito del ricorso ma la Profacta evidentemente ha optato per una strada più veloce scegliendo di modificare leggermente il progetto originario rialzando di 30 cm la profondità del terreno usufruendo in tal modo di una nuova Autorizzazione Integrata Ambientale che le consente una veloce ripresa dei lavori.
Ma se la Profacta stessa ha ritenuto di modificare la profondità dello scavo (evidentemente troppo vicino alla falda) forse le motivazioni addotte nel ricorso meritano di essere esaminate o forse tutto l’iter di autorizzazione merita di essere fermato in attesa di chiarimenti che i cittadini hanno il diritto di avere.
Certo, sarebbe bello che a tutela della salute dei cittadini si muovessero anche le Istituzioni Amministrative (la Circoscrizione EST e l’Assessorato all’Ambiente del Comune) ma, stando ai fatti, pare che a tutti piaccia di più stare alla finestra a godersi lo spettacolo!

TROVATE IL SERVIZIO FILMATO DEL SOPRALLUOGO IN VIA BROCCHI SUL NOSTRO CANALE VIDEO SU YOUTUBE

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