Il Comitato Spontaneo contro le Nocività non intende arretrare dalle sue posizioni fermamente contrarie alla entrata in funzione della discarica di amianto in via Brocchi ed organizza una assemblea pubblica per domani, Martedì 16 Ottobre alle ore 20.30 presso la sede della Circoscrizione EST di Sanpolino in via Rizzi n° 4 .
In effetti, sarebbe difficile dargli torto visto che, a guardare i fatti, sembra proprio che la Profacta abbia premuto eccessivamente sul pedale in quanto, sul ricorso presentato a suo tempo, non esiste ancora oggi una sentenza nel merito dello stesso da parte del Consiglio di Stato.
Il ritardo del pronunciamento del Consiglio di Stato ha permesso nel frattempo alla società del gruppo Faustini di ottenere una seconda autorizzazione nel novembre scorso, in forza della quale ha ripreso i lavori che gli hanno consentito di iniziare il conferimento in discarica già alla fine del mese scorso. E sul modo di conferire in discarica non mancano le polemiche: dalla mancanza di tempestività della copertura dei manufatti alla precarietà della prevista torretta di osservazione, alla mancanza degli alberi ad alto fusto attorno al sito: tutte prescrizioni contenute nella autorizzazione di cui il comitato ambientalista contesta alla ditta il mancato rispetto.
” Lunedì 1 ottobre alcuni membri del comitato spontaneo contro le nocività scoprono che nella cava di via Brocchi a poco più di 100 metri dalle abitazioni di via Bettole, sono stati depositati più di un centinaio di pacchi contenenti amianto.” – dichiara il Comitato in una nota – ” Il conferimento era avvenuto nei giorni tra venerdì e domenica (con il completo silenzio delle autorità competenti) lasciando i pacchi esposti alle intemperie e ricoperti solo da un telo bianco ed una sottile spolverata di terra. Il TAR ha dichiarato il ricorso presentato dai comitati, che lottano contro le nocività nella zona di S. Polo, non ammissibile per un vizio di forma, mentre il conferimento dell’amianto è già avvenuto, ancora prima che il Consiglio di Stato si sia espresso nel merito. L’amianto è un materiale pericoloso, ma il suo conferimento nella discarica di via Brocchi è stato autorizzato dagli enti preposti come se si trattasse di materiale inerte e prevedendo una distanza minima dalle abitazioni pari a 100 metri, contro i 200 metri previsti per i materiali non pericolosi e i 500 metri imposti alle discariche di rifiuti pericolosi. Considerare l’amianto un rifiuto inerte solo perchè è chiuso in un involucro di plastica è un azzardo giocato sulla salute dei cittadini, poichè sappiamo benissimo che sotto terra con il tempo la plastica si deteriora perdendo così la possibilità di proteggere l’amianto in essa contenuto. ”
Insomma, sembra che la Profacta abbia vinto una battaglia avviando la discarica, ma i comitati ambientalisti contano di vincere la guerra chiedendone il sequestro e la successiva chiusura: la partita sembra essere ancora aperta!