(red) – Torna a far parlare di se l’Alfa Acciai, azienda siderurgica che ormai si trova collocata in mezzo al popoloso quartiere di San Polo.
Come si ricorderà, l’azienda nei mesi scorsi ha completato ed inaugurato una pista ciclabile proprio intorno al proprio stabilimento con lo scopo di ridurre l’impatto (visivo) tra l’ambiente circostante e la collina che la circonda, collina di pertinenza dello stesso stabilimento.
Il motivo è il recente sequestro, risalente allo scorso 4 novembre, disposto sulla pista ciclabile e la stessa collina.
Secondo un esposto alla base del sequestro, andrebbe controllato e verificato il materiale che si troverebbe all’interno della collina in quanto, sempre secondo l’esposto, potrebbe trattarsi di materiale nocivo.
Secondo l’azienda, come riportato da alcuni organi di stampa, tutto è invece stato fatto in maniera trasparente e corretto per cui spetterà adesso agli addetti alle verifiche stabilire se tutto è in regola oppure no.
Appare comunque utile rilevare la difficile convivenza dell’azienda all’interno del tessuto urbano, in uno dei quartieri più abitati di Brescia, criticata ampiamente negli ultimi tempi per l’accumulo esagerato all’interno della struttura, di vere e proprie montagne di scorie che, non coperte, potrebbero diffondersi nell’atmosfera con la complicità delle correnti d’aria.
E’ ovvio e sicuramente legittimo che i cittadini manifestino perplessità e preoccupazione circa i livelli di inquinanti ed elementi nocivi nell’aria, preoccupazioni legittime se a poche decine di metri dalle abitazioni ci si deve scontrare con montagnette di scarti di lavorazione a cielo aperto.