Eccolo il Cavaliere d’Italia, un piccolo uccello protetto dalla normativa Ue (direttiva 79/409/CEE e allegato 2009/147) che ha scelto di nidificare proprio tra Brescia e Rezzato, in quella che tecnicamente è chiamata ATE 25. Una scoperta importantissima e di grande valore che, potrebbe riscrivere la storia di questa parte del territorio bresciano.
In pratica, trattandosi di una specie protetta, in base alla suddetta normativa gli stati dell’Unione Europea (quindi anche l’Italia) sono tenuti a preservare, mantenere o ripristinare i biotipi e gli habitat prescelti da queste specie protette.
Insomma, un fulmine a ciel sereno che avrà fatto sussultare sulle poltrone politici ed imprenditori vari che proprio all’ATE 25 (l’area scelta dall’uccello in questione per riprodursi) guardavano per realizzazioni future di altra natura!
Nella scala di priorità di conservazione della Lombardia, che va da 0 a 14, questo simpatico volatile occupa il posto n° 11 e diventa quindi una priorità non trascurabile, facendo scattare gli obblighi di conservazione dell’habitat previsti, appunto, dalla attuale normativa europea. Un bel problema, insomma, per cavatori, imprenditori e politici che per questa zona di territorio avevano ben altri progetti.
Questa notizia ha rimesso in moto i comitati ambientalisti ed il CodiSa insieme al Comitato Spontaneo si sono attivati per richiedere uno studio approfondito del territorio e sulle specie che in esso vivono o nidificano.
E’ dunque forse il momento di spegnere i motori delle ruspe e pensare alla salvaguardia dell’ambiente ed al rispetto della fauna che in esso vive, ripensando e riscrivendo l’architettura di una zona della città che forse non merita di finire sotterrata da una immensa colata di cemento. Per questa ragione, i risultati dello studio commissionato dal CodiSa ad una naturalista, Silvia Mora, e ad una ornitologa, Stefania Capelli, sul valore ambientale di questa area, verranno fatti pervenire a tutte le istituzioni competenti fino a Bruxelles.