La recente vicenda del ritrovamento di materiale radioattivo nelle scorie provenienti dall’Alfa Acciai ha riproposto con crescente preoccupazione il problema della salute dei cittadini che vivono a San Polo.
Come si ricorderà, qualche giorno addietro, un carico di fumi provenienti dall’azienda bresciana, aveva fatto scattare gli allarmi dei sensori di radioattività della Walmetz della Portovesme srl, azienda operante in Sardegna che ricicla i fumi delle fonderie.
Eppure anche l’azienda bresciana è dotata di segnalatori di radioattività che però, evidentemente, non hanno segnalato nulla visto che il materiale è stato ammesso alla lavorazione ed i suoi fumi sono poi partiti da Genova dove, neanche lì, pare che i controlli per la radioattività non abbiano segnalato nulla.
L’Arpas della Sardegna precisa comunque che la quantità di radiazioni presenti è molto bassa, ma il caso basta a riaprire la polemica sulla difficile convivenza dei cittadini con l’acciaieria bresciana.
Dopo l’ennesima protesta del CodiSa sono adesso i Consiglieri del PD, Valter Muchetti e Sergio Bovoloni a scrivere al Sindaco, all’Assessore all’Ecologia Paola Vilardi, al responsabile del settore Ambiente ed Ecologia, dott. Angelantonio Capretti ed ai membri dell’Osservatorio Alfa Acciai.
I due Consiglieri, in qualità di membri del suddetto osservatorio, chiedono che l’Ordine del Giorno della prossima riunione che si terrà il 18 febbraio 2011 venga integrato, a seguito dei recenti fatti, con i seguenti punti:
– Analisi dei dati ARPA sullo stato dell’aria a San Polo, pubblicati sui giornali il 14.01.2011
– Relazione ed analisi delle problematiche emerse in questi giorni sui giornali, in merito alle rilevazioni di materiale radioattivo proveniente dall’azienda.
Aggiungono i due Consiglieri: “In questo momento la preoccupazione per la propria salute e soprattutto per quella dei propri figli è molto forte e non vediamo nessun provvedimento amministrativo che ci possa tutelare.
Chiediamo pertanto al Sindaco ed all’Assessore Vilardi di incontrare i cittadini, in una assemblea pubblica, al fine di chiarire i provvedimenti presi dall’Amministrazione Comunale a tutela della loro salute”.