(Roberta P.) – Andorra; Austria; Colombia; Repubblica Ceca; Danimarca; Ecuador; Finlandia; Francia; Germania; Groenlandia; Irlanda; Lussemburgo; Nuova Caledonia; Nuova Zelanda; Slovenia; Svizzera; Wallis e Futuna; Regno Unito; Ungheria; Uruguay.
A questa lista va affiancata anche quella degli Stati appartenenti alle federazioni che in autonomia hanno deciso di riconoscere il matrimonio tra omosessuali, anche in assenza di una legge dello Stato centrale. Negli Stati Uniti è il caso del Connecticut, del District of Columbia, dello Iowa, del Massachusetts, del New Hampshire e del Vermont. In Messico è legale nel distretto di Città del Messico.
Il nostro caro Bel Paese non compare in nessuna di queste liste.
Un piccolo passo l’abbiamo fatto in questi giorni quando 16 coppie gay hanno ottenuto, finalmente, la trascrizione in Campidoglio.
Questa è per l’Italia la prima registrazione ufficiale delle nozze gay.
In Campidoglio non sono mancate le polemiche da parte degli attivisti del Ncd che contestavano il Sindaco Marino, il quale non si è lasciato scoraggiare, portando a termine la celebrazione.
Non sono stati solo gli attivisti a far sentire la propria voce, anche Alfano si è fatto sentire, contrattaccando via Facebook, scrivendo che la legge italiana non prevede e non consente le nozze omosessuali, anzi le rende addirittura illegali come del resto lo è l’autografo posto da Marino.
Non contento Alfano ha comunicato che «inviterà immediatamente il sindaco alla cancellazione di tali trascrizioni» e che «ove non dovesse procedervi provvederà all’annullamento delle stesse secondo le prescrizioni di legge».
Come da copione anche la Cei (conferenza Episcopale Italiana) ha fatto la sua entrata in scena dichiarando che l’atto di trascrizione è un atto inaccettabile in quanto il matrimonio tra gay è impropriamente collegato al rito sacro del matrimonio.
Queste le parole del Sindaco «Un atto d’amore tra due persone non può non essere riconosciuto – ha aggiunto Marino -. Io difendo il diritto dei cittadini ad amarsi. Speriamo che questa cerimonia diventi un atto non straordinario ma normale. Il mio è un tentativo di agganciare l’Europa. C’è una direttiva Ue che ci impone il riconoscimento delle coppie gay. Renzi è determinato, non è tipo che se dice una cosa non la fa».
L’amore è amore in qualunque sua forma, che sia omosessuale o eterosessuale a niente e nessuno è permesso di giudicarlo.
Non è la Politica, non è la sanità, non è la chiesa, non è il pubblico a dover dichiarare la legittimità, ne tanto meno la moralità di un matrimonio gay.
È ridicolo che in un mondo, ma soprattutto, un paese definito moderno e all’avanguardia come l’Italia ci siano ancora dubbi su ciò.
È, invece, triste e inspiegabile che ci siano persone che insultano, maltrattano e arrivano ad uccidere i gay o che, come ancora accade, mettano in mostra la loro “intelligenza” affermando che << essere omosessuali è una malattia e che come tale deve essere curata >>.
Altro che modernità, qui si stanno facendo passi da gigante indietro nel tempo, senza ausilio di macchine del tempo siamo tornati al 1939 quando si voleva ripulire il mondo dagli ebrei, dai non puri e non ariani.
Si definisce orrendo l’atto di Hitler senza rendersi conto che si fa lo stesso con gay.
Come ciliegina sulla torta, alle polemiche ed ai festeggiamenti di questi giorni, è arrivata la parola del prefetto che in serata ha affermato «Capisco che il sindaco Marino ha fatto un atto politico ma io devo applicare la legge. Ho chiesto formalmente al sindaco di recedere e di cancellare trascrizioni di unioni non previste dal nostro ordinamento giuridico – spiega il prefetto – Se ciò non avverrà, lunedì avvierò un procedimento di annullamento di quegli atti».