Tolleranza zero contro l’illegalità e più sicurezza per i cittadini. Insomma, una Brescia più sicura che si doveva “rialzare” come recitava lo slogan elettorale del Sindaco Paroli sui muri della nostra Città: “rialzati Brescia”.
Purtroppo, a quanto pare, la tolleranza zero sbandierata dalla Lega Nord per vincere le elezioni, evidentemente era indirizzata solo verso una parte della popolazione visto che, spendere “illegittimamente” (giudizio della Corte dei Conti) denaro pubblico attraverso addebito su carte di credito comunali proprio legale non deve essere visto che è stata aperta una indagine per peculato che coinvolge ben 10 amministratori comunali su una totalità di 11.
L’opposizione chiede a gran voce le dimissioni del Sindaco ed oggi prende posizione sulla vicenda anche Italia dei Valori tramite Francesco Patitucci che dichiara: “Il gesto del Sindaco di voler pagare interamente di tasca propria quanto speso dagli Assessori, è una chiara ammissione di colpa con l’aggravante di non essere in grado di coordinare e vigilare sull’operato della propria Giunta. In più, pare che il gesto del Sindaco non sia stato dettato tanto dalla volontà di archiviare in fretta la vicenda, quanto dal fatto che probabilmente non tutti i suoi Assessori sarebbero stati disponibili a restituire le somme addebitate.
Comunque, al di là della questione legale sulla quale io non intendo entrare, rimane la questione politica che imporrebbe, per correttezza verso i cittadini, quantomeno le dimissioni. Ricordo un chiaro esempio che arriva dalla vicina Bologna dove il Sindaco per una somma nettamente inferiore (circa 7000 Euro spesi dalla sua compagna) ha rassegnato le sue dimissioni. Capisco che la tentazione di rimanere al Governo di Brescia è forte e che probabilmente visti questi 2 anni di amministrazione con scarsi risultati si rischierebbe di rimanere a casa, ma per il rispetto che si deve agli elettori le dimissioni sarebbero il gesto più corretto.
Saranno poi i cittadini a decidere se riconfermare o meno la fiducia a gente che utilizza il denaro pubblico come se fosse proprio.”