Quinta estate per i ragazzi di Sanpolino in mezzo alle strade, intenti a districarsi tra automobili in transito e Vigili Urbani minacciosi con l’arduo compito di dissuaderli dal giocare a pallone in mezzo alle vie. Ma dove dovrebbero giocare questi poveri ragazzi visto che una ordinanza del Comune di Brescia vieta espressamente di giocare nei pubblici parchi (di cui comunque Sanpolino è sfornito se si fa eccezione per quella lingua di verde che viene definita pomposamente “fascia boscata”…) e non esiste nemmeno una Parrocchia dotata di oratorio come qualsiasi altro quartiere della Città?
In verità il quartiere di Sanpolino disporrebbe addirittura di un intero Centro Sportivo, denominato “Pampuri”, di proprietà del Comune di Brescia che si trova da anni in gestione alla Parrocchia della Conversione di San Paolo di San Polo vecchio. Più volte da questo sito Web ci siamo occupati della singolare e alquanto “personalistica” gestione di questa struttura pubblica da parte della Parrocchia che ha sede in San Polo vecchio e dopo ben cinque anni il Comune di Brescia continua a fare finta di nulla e “nicchiare” sulla possibilità di restituire il Centro Sportivo alla collettività.
Già, perchè di restituzione si tratta, visto che in tutto questo tempo la Parrocchia che lo gestisce non ha mai investito nulla nella sua sistemazione o comunque messa in funzione tenendolo ostaggio di una “presunta” mancanza di fondi per la sua cura e mantenimento.
Peccato, perchè se si fosse occupata del Centro Pampuri con la stessa cura dei campetti e del bar presenti all’interno del suo oratorio, questa struttura avrebbe potuto ben rappresentare un “prolungamento” dell’oratorio anche per i giovani di Sanpolino costretti invece a “vivacchiare” per le strade.
Probabilmente questa struttura viene vista dalla stessa Parrocchia come una entità estranea visti i fatti che abbiamo potuto verificare qualche giorno addietro e dei quali, ovviamente, disponiamo di testimonianza filmata. Questo perchè è bene mettere le cose in chiaro prima che qualcuno si affretti a smentire i fatti che adesso vi raccontiamo.
Attualmente questo Centro Pampuri viene utilizzato dalla Parrocchia di San Polo Vecchio come CENTRO DI RACCOLTA DI MATERIALI FERROSI, i quali vengono depositati all’interno di un enorme cassone metallico (pure arruginito) installato all’interno del Centro Sportivo.
Quando il cassone di ferro è pieno la Parrocchia vende il ferro e il giro ricomincia!
E i soldi raccolti? Sicuramente non sono investiti nella manutenzione o miglioramento della struttura come ci saremmo aspettati per una questione di logica, visto che MAI nulla è stato investito nella struttura.
Situazione triste, probabilmente anche ai limiti della forma, oltre che della sostanza, visto che invece di gestione di un centro sportivo sembra quasi di avere a che fare con un palese cambio di destinazione d’uso (arbitrario sicuramente) della struttura di proprietà PUBBLICA!
Pare inoltre che all’interno vi siano anche dei polli e galline che vengono “nutrite” da una delle ex tre persone che si recavano quotidianamente nella struttura (per fare cosa?).
Quindi riassumendo: i bambini giocano per strada, rischiano l’incolumità per il transito dei veicoli, rischiano le multe perchè i Vigili dicono che non possono, mentre nel quartiere esiste una struttura pubblica a carattere sportivo in gestione della Parrocchia che viene utilizzata come centro di raccolta di ferro destinato alla vendita i cui ricavi vanno alla stessa Parrocchia (che comunque rimane una organizzazione privata…). Stendiamo un velo pietoso sulla questione del nutrimento di polli e galline ma chiediamo formalmente al Comune di Brescia (e agli Assessori preposti) di restituire nel più breve tempo possibile la struttura pubblica alla collettività o perlomeno di affidarne la gestione a enti, strutture o persone che si impegnino ad utilizzarla come CENTRO SPORTIVO magari richiedendo, nel contempo, il versamento, a beneficio del Pampuri, delle somme ricavate dalla vendita del ferro grazie ad un evidente utilizzo improprio della stessa struttura.
Il video dell’inchiesta è sul canale video di SanpolinoLive su YouTube.