Nelle scorse settimane è nato un gruppo si Facebook, il popolare social network, denominato “I giovani che non vogliono l’amianto”. Dalla sua nascita, in pochi giorni, conta già oltre un migliaio di iscritti che hanno deciso di dare vita ad una assemblea pubblica per domenica 27 Maggio alle ore 17.30 presso la Casa delle Associazioni di via Cimabue a Brescia.
E’ senz’altro una iniziativa nuova, una iniziativa che impressiona positivamente e che dovrebbe interessare il mondo amministrativo perchè evidentemente i giovani della nostra Città e dei nostri quartieri in particolare hanno trovato la voglia ed il coraggio di uscire allo scoperto.
Soprattutto la voglia va messa in evidenza, visto che quando si è giovani troppe volte si è portati a concentrasi su cose più ludiche rifiutando la realtà con un semplice “a me cosa interessa?”.
Questa volta i giovani hanno deciso di interessarsi del loro futuro, del futuro della città in cui vivono e dell’aria che respirano sicuramente convinti che non si possa continuare a percorrere il cammino del guadagno a tutti i costi anche nei posti dove il buon senso imporrebbe a chiunque di autorizzare insediamenti nocivi.
E’ il caso della discarica di via Brocchi, autorizzata per ben DUE volte dalla Regione Lombardia pur essendo ancora in attesa di sentenza da parte del Consiglio di Stato a seguito di un ricorso al TAR presentato dai comitati ambientalisti e respinto (udite bene…) perchè la raccomandata di notifica all’impresa era stata spedita in ritardo!
Peccato che la data di spedizione non cambi il merito el ricorso nè lo stato di fatto della realizzazione: una discarica di amianto da quasi 80.000 tonnellate a meno di 200 metri dal centro abitato e a meno di un chilometro dalle scuole materne, elementari e medie.
Per non parlare poi delle caratteristiche dell’area su cui viene costruita la discarica, una zona con la falda ormai troppo vicina alla superficie e che negli ultimi anni si è innalzata di circa quattro metri!
Eppure la Regione Lombardia la RIAUTORIZZA consentendo alla Profacta (società del Gruppo Faustini) di riprendere i lavori inn fretta e aprire la discarica magari PRIMA della sentenza del Consiglio di Stato.
Tutto questo con la complicità del silenzio dell’amministrazione comunale di Brescia, una Giunta che trincerandosi dietro una presunta impotenza ad intervenire non si è mai pronunciata ufficialmente CONTRO questa realizzazione continuando a rimandare la responsabilità a Provincia e Regione.
I ragazzi, i giovani hanno deciso di dire la loro. Di scambiarsi informazioni e magari organizzare manifestazioni perchè gli amministratori si rendano conto che qui, più nessuno, accetterà che si continui a disporre di questi quartieri in maniera esclusivamente pregiudizievole.
Gli amministratori riflettano…..