Tornano i fantasmi del contratto di quartiere per San Polo, il famoso progetto che prevede l’abbattimento della Torre Tintoretto. Questo e’ bene specificarlo, perche’ i nostri amministratori pensano in grande ed in piu’ di una occasione hanno parlato di abbattimento di entrambe le torri Tintoretto e Cimabue.
In tal senso ricordiamo che per la Cimabue non e’ ancora stato vinto alcun progetto in tal senso, per cui, a meno che non mettiamo i soldi di tasca nostra, il parlarne e’ puro esercizio dialettico.
Da quasi un anno noi diciamo che lo sperpero di una somma di danaro pari a circa 36 milioni di Euro per cancellare 192 alloggi dal patrimonio abitativo del quartiere, in tempo di crisi costituiscono un vero e proprio affronto alle famiglie che non arrivano a fine mese.
Gia’, in quanto per chi ancora non lo sapesse, il Comune di Brescia spendera’ circa 14 milioni di Euro dalle proprie casse superando ogmi ragionevole paradosso con il fatto che ci si continua a lamentare che non ci sono i soldi nemmeno per fare le stridce pedonali nelle vie di Sanpolino!
Qualcuno fantastica troppo evidentemente, oppure la smania del “fare” e’ causa della perdita del contatto dei piedi con la nuda terra!
Dove sia la convenienza e l’utilita’ per il quartiere di San Polo resta poi ancora da dimostrare visto che ancora oggi non si capisce bene come la zona ne trarra’ vantaggio.
Sicuramente non in termini di abitaziomi, visto che con la Tintoretto prendono il volo ben 192 alloggi e non e’ ben chiaro ancora cosa prendera’ il posto della torre. Nella migliore delle ipotesi dovrebbero essere una sessantina di villette che sono ben lontane dai 192 alloggi distrutti. La differenza delle abitazioni passerebbe da ristrutturazioni o edificazioni FUORI dal quartiere di San Polo, violando in maniera palese il senso stesso di Contratto PER il quartiere.
Per intanto comunque tutto rimqne fermo, i traslochi non inizieranno e la Torre non cadra’ a dicembre: mancano i soldi!
Che eravamo in piena crisi economica se ne erano accorti tutti tranne gli amministratori bresciani. Nuova cronotempistica: trasferimento dei residenti nei primi mesi del 2011 e torre giu’ a dicembre del nuovo anno.
Altre citta’ italiane hanno invece piu’ saggiamente investito su queste strutture identificate come “problemi sociali” ristrutturandole e facendone delle case studente per agevolare gli studenti universitari provenienti da fuori citta’ mettendoli al riparo da speculazioni sugli affitti. A Brescia no, questo non si e’ nemmeno preso in considerazione, forse perche’ non esiste nemmeno la priorita’ del problema sociale ma solo la voglia di un grande, gigantesco manifesto da sbandierare per la prossima campagna elettorale.
Ma se vi fermate un attimo e ci pensate su, anche voi vi chiederete: ma quante cose avrebbero potuto fare per la nostra citta’ i nostri amministratori con 36 milioni di Euro invece di abbattere un condominio?