Gaburri può spostare il bitumificio dall’ATE 24 all’ATE 25, a meno di 350 metri dalle prime case di Buffalora. Questo è il verdetto a maggioranza della Commissione congiunta Urbanistica e Attività produttive del Comune di Brescia che si è riunita oggi.
Al tempo stesso si apre anche la strada al polo logistico che potrebbe arrivare sul territorio della EST già nel giro di un paio di anni. Arpa, Regione Lombardia e Circoscrizione si erano già espressi positivamente evidentemente ancora prima di spiegare ai cittadini, con dati di fatto alla mano, il motivo del cattivo odore che nei periodi maggio/ottobre costringe spesso i residenti delle vicine Buffalora e San Polo Vecchio a rimanere chiusi in casa.
Adesso l’ultima parola passa al Consiglio Comunale su cui però sembra che nessuno sia disposto a scommettere sul coraggio di mettere un freno a questa strana concentrazione di attività inquinanti a due passi da insediamenti urbanistici di notevole rilevanza.
Perplessità di non poco conto solleva la dichiarazione del Consigliere Margaroli secondo il quale era necessario che le istituzioni dessero subito una risposta alla ditta Gaburri, che aveva inoltrato domanda nel 2009, specialmente adesso con la crisi del mercato del lavoro. A poco o nulla sono valse le richieste della Consulta dell’Ambiente che chiedeva la sospensione della votazione visto che, oltretutto, sulla questione si è in attesa dell’esito di un ricorso.
Ma anche in questo caso, come avviene analogamente per la discarica di amianto della Profacta (gruppo Faustini) i ricorsi non contano ed anzi si ricorre alla crisi del lavoro per accellerare iter amministrativi che però i cittadini vorrebbero si muovessero in ambienti certi e non coinvolti in ricorsi pendenti.
Il disagio ed il clima di forte contrasto con la cittadinanza si percepisce ormai anche a distanza. Per rendersi conto basta semplicemente sapere che, cosa mai avvenuta prima, la riunione della Commissione si è svolta alla presenza delle forze dell’ordine e della Digos per il timore di incidenti.
Ma allora qual’è il senso di voler a tutti i costi imporre alla parte più popolosa di Brescia scelte industriali ed ambientali che, legittimamente, la gente non vuole a poche centinaia di metri dalle loro abitazioni?
Poli logistici, bitumifici e discariche varie non erano nel programma elettorale di questa amministrazione che ai cittadini prometteva sviluppo e rinascita dimenticandosi però di specificare che questo sarebbe avvenuto a spese dell’ambiente e della vivibilità dei loro quartieri.
Che strana questa politica che in periodo di elezioni chiede il consenso ai cittadini allo scopo di ottenerne il voto, salvo poi utilizzare la maggioranza acquisita per imporre a quegli stessi cittadini, decisioni in palese contrasto con gli interessi del territorio e delle persone che lo abitano.